Continua a stupire il Metaverso, il luogo virtuale dove gli utenti (grazie a speciali visori) vivranno in una realtà parallela e compiranno incontri, riunioni e acquisti tramite il proprio avatar. La nuova realtà virtuale porta la firma di Facebook.
Nel corso dell’evento “Meta Inside the Lab: costruire il metaverso con l’AI” dello scorso 22 febbraio, il capo indiscusso di Meta (il nuovo nome di Facebook) Mark Zuckerburg ha svelato alla comunità del web lo stato di avanzamento del cantiere “Metaverso”, e soprattutto delle innovazioni che permetteranno agli avatar di ognuno di vivere in questo ambiente etereo come nella propria città.
Molte delle innovazioni saranno possibili sfruttando l’Intelligenza artificiale che, secondo il giovane manager, rappresenta la chiave per sbloccare molti progressi di questo nuovo mondo, così da renderlo sempre più dinamico e in continua evoluzione: “Quando avremo gli occhiali sul viso, quella sarà la prima volta che un sistema di intelligenza artificiale sarà in grado di farci vedere davvero il mondo dalla nostra prospettiva“, ha affermato Zuckerberg, presagendo quello che da qui a poco si concretizzerà.
Tra le novità che attendono il futuro, Zuckerberg ha affermato che Meta sta esplorando due aree di ricerca: la “percezione egocentrica”, ovvero un sistema basato sull’IA che consiste nel vedere il mondo da una prospettiva in prima persona, e una categoria completamente nuova di modelli di “IA generativa” per aiutare gli utenti a creare tutto ciò che possono immaginare.
Il risultato sarà BuilderBot, un nuovo strumento che consentirà agli utenti di generare o importare oggetti nell’ambiente virtuale tramite comandi vocali. Nella dimostrazione offerta agli spettatori del convegno, due avatar sono stati in grado di costruire – soltanto utilizzando la propria voce – una spiaggia e un parco, con una musica dolce in sottofondo e tanto di cinguettii di uccellini primaverili.
Ma, come nel mondo normale, anche in quello virtuale gli utenti del pianeta dovranno fare i conti con una babele di lingue, cosa che impedirebbe agli avatar provenienti dai diversi paesi di interagire liberamente tra di loro. Ma il CEO di Meta ha pensato pure a questo, ed ha annunciato che il suo gruppo sta lavorando a due progetti finalizzati a creare un linguaggio universale. Nel Metaverso tutti potranno parlare la propria lingua ed essere compresi perfettamente da altri avatar presenti – sia se essi provenienti dall’Epiro del Nord che se nati nell’Ossezia del Sud. “No Language Left behind” e “Universal SpeechTranslator”, infatti, saranno due tool che permetteranno la traduzione simultanea da lingua a lingua, un unico idioma insomma, presente soltanto però nel mondo virtuale. “La capacità di comunicare con chiunque in qualsiasi lingua: è un superpotere che le persone hanno sempre sognato e l’AI ce la consegnerà nel corso della nostra vita“, ha dichiarato Zuckerberg presentando i due progetti.
Parola d’ordine, insomma, quello di creare un web sempre più “immersivo”, grazie soprattutto all’Intelligenza artificiale e al machine learning, parole sino a ieri sconosciute ai più ma che a breve – almeno nelle intenzioni della società di Menlo Park – diventeranno i migliori amici dell’umanità.