Pitruzzella: ma bisogna coinvolgere anche i distributori. Proseguono segnalazioni. Audizione alla Camera
La Commissione Attività produttive della Camera ha ascoltato ieri in audizione il presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM), Giovanni Pitruzzella, nell’ambito dell’esame del Disegno di legge contenente misure a tutela dei consumatori in materia di fatturazione a conguaglio per l’erogazione di energia elettrica, gas e servizi idrici.
Dopo le associazioni dei distributori e dei consumatori – sentite lo scorso 13 settembre – è stata quindi la volta dell’Antitrust. Pitruzzella ha svolto una accurata relazione nel corso della quale non ha risparmiato stoccate sia ai venditori che ai distributori, rimarcando come il fenomeno delle maxi bollette sia purtroppo ancora attuale “atteso che l’Autorità continua a ricevere segnalazioni da parte dei consumatori in relazione a fatture di conguaglio pluriennali, ben superiori ai due anni, contenenti anche la richiesta di somme prescritte, in particolare per utenze presso le quali è stato cambiato il misuratore gas”.
Passando ai punti critici del disegno di legge, Pitruzzella ha sottolineato come “imporre di fatto il divieto al venditore di emettere fatture di conguaglio per periodi superiori ai 24 mesi senza contemporaneamente imporre al distributore l’obbligo di fornire, entro un termine congruente, i dati di misura reali e le eventuali rettifiche, senza qualificazioni ulteriori, appare assoggettare il venditore ad un onere eccessivo ed ingiustificato – anche tenuto conto del fatto che il venditore è tenuto a versare comunque al distributore i cosiddetti oneri passanti relativi alla distribuzione e agli oneri di sistema e ha pagato l’energia fornita – e potrebbe permettere un ingiustificato arricchimento del consumatore che comunque ha consumato elettricità e gas”.
Il Garante ha anche messo sotto osservazione la previsione del disegno di legge che prevede sanzioni da 2.000 a 20.000 euro, quando le attuali soglie previste dal codice di consumo vanno da 5.000 a 5 milioni di euro: Pitruzzella ha chiaramente affermato che la soglia dei 5 milioni “andrebbe mantenuta”.
L’Antitrust accoglie invece con favore la previsione di ridurre da 5 a 2 anni il termine per la prescrizione per esigere il pagamento delle fatture di conguaglio, così come previsto dal disegno di legge, “in alternativa, qualora non si ritenesse percorribile la strada dell’introduzione di una prescrizione breve per la fatturazione dei servizi in questione, sarebbe preferibile, anziché qualificare ex lege come pratica commerciale scorretta l’emissione di fatture pluriennali, definire legislativamente alcuni principi di diligenza ai quali venditori e distributori dovrebbero attenersi nella fatturazione dei consumi di energia e di acqua e dei servizi connessi”.
Pitruzzella ha evidenziato anche come “non sembra corretto penalizzare solo il venditore per eventuali comportamenti illegittimi in sede di fatturazione, la cui responsabilità è ascrivibile almeno in parte anche al distributore, essendo il dato del consumo effettivo nella disponibilità di quest’ultimo”.
Nel finale dell’audizione, il presidente dell’AGCM ha espresso l’auspicio che le osservazioni portate all’attenzione della Commissione possano essere tenute in considerazione nel corso dell’esame parlamentare del provvedimento, sperando che ci siano i tempi tecnici per giungere alla sua definitiva approvazione prima della fine della legislatura.