Secondo l’Istat occupati in “lieve calo” a luglio. Cresce la disoccupazione, ma i rapporti di lavoro sono più “stabili”. Dati trimestrali e annuali confermano però la crescita degli occupati e la contrazione della disoccupazione
Frenata del mercato del lavoro a Luglio.
Dopo il trend crescente dei primi mesi dell’anno, a luglio 2019 la stima degli occupati è risultata “in lieve calo” rispetto al mese precedente. In virtù di tale rallentamento, il tasso di occupazione passa al 59,1% (-0,1 punti percentuali) e quello di disoccupazione sale al 9,9% (+ 0,1% rispetto al mese precedente).
La flessione sul fronte occupazionale coinvolge sia gli uomini che le donne ma, ancora una volta, si concentra maggiormente sulla classe di età “mediana”: tra i 35-49enni la riduzione è pari a 45 mila unità. In crescita invece l’occupazione per le altre classi d’età.
Si riduce di 46 mila unità nel complesso anche la platea di lavoratori dipendenti (sia permanenti sia a termine) mentre crescono gli indipendenti (+29 mila).
Nonostante la riduzione dei lavoratori dipendenti, l’Osservatorio Inps sul precariato ha invece confermato, per la gioia del Ministro del Lavoro uscente, la tendenza alla “stabilizzazione”. Infatti, la variazione netta dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato (assunzioni più trasformazioni meno cessazioni) risulta positiva per 321.805 contratti, registrando così un incremento del 150,7% rispetto allo stesso periodo del 2018, quando il saldo era +128.355.
Crescono poi a luglio le persone (donne e uomini) in cerca di occupazione (+1,1%, pari a +28 mila unità nell’ultimo mese). La crescita è distribuita in tutte le classi d’età ad eccezione dei 25-34enni.
In calo la stima complessiva degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,2%, pari a -28 mila unità) mentre il tasso di inattività è invariato al 34,2%.
Ma se i dati mensili non entusiasmano, buone notizie arrivano dagli andamenti trimestrali (maggio-luglio 2019). L’occupazione è infatti cresciuta rispetto ai tre mesi precedenti (+0,4%, pari a +101 mila unità), soprattutto per gli uomini. Nello medesimo periodo crescono sia i dipendenti permanenti (+0,6%, +84 mila) sia quelli a termine (+0,6%, +18 mila) mentre risultano invariati gli indipendenti. Dal punto di vista “anagrafico”, si registrano segnali positivi tra i 15-24enni e gli ultracinquantenni, sostanziale stabilità tra i 25-34enni, mentre appaiono meno incoraggianti i dati per i 35-49enni.
Nel trimestre si registra inoltre il calo delle persone in cerca di occupazione (-3,4%, pari a -91 mila) e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,2%, -24 mila).
Guardando ancora più lontano, l’occupazione (su base annua) risulta in crescita (+0,8%, pari a +193 mila unità), sia per le donne che per gli uomini. Beneficiano dell’andamento positivo tutte le classi d’età fatta eccezione per i 35-49enni.
Al netto della componente demografica la variazione è positiva per tutte le classi di età. La crescita nell’anno è trainata dai dipendenti (+200 mila nel complesso) mentre sono in lieve calo gli indipendenti (-7 mila).
Nell’arco dei dodici mesi, la crescita degli occupati si accompagna a un calo dei disoccupati (-4,5%, pari a -121 mila unità) e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,2%, pari a -163 mila).