“Nel 2021 le transazioni immobiliari a livello generale sono aumentate rispetto al 2020”. Se non si può parlare di vera e propria “ripresa” i numeri potrebbero far ben sperare. A tracciare una fotografia del settore immobiliare al tempo del Covid è Michele Liburdi, mediatore immobiliare con esperienza decennale, che in un colloquio con LabParlamento ci spiega le dinamiche in corso nel comparto residenziale e come sta reagendo il mercato agli effetti della pandemia.
Partiamo dal mercato della compravendita. Nel 2021 le transazioni immobiliari sono aumentate o diminuite? C’è stato un rimbalzo rispetto al 2020?
Nel 2021 le transazioni immobiliari a livello generale sono aumentate rispetto al 2020, in percentuali diverse zona per zona e non poteva essere diverso poiché il 2020 ha visto frequenti chiusure e interruzioni che hanno comunque limitato la mobilità generale. I prezzi non hanno subito variazioni importanti verso l’alto ma sono rimasti abbastanza stabili segnando un leggero aumento marcato soprattutto nelle zone con una fascia di prezzo alta.
In che modo il Covid ha inciso sui criteri di ricerca di un’abitazione?
Il covid ha inciso nella ricerca della casa soprattutto dal punto di vista della tipologia di immobile. Si cercano abitazioni con spazi aperti, giardini o terrazzi vivibili, proprio perché la pandemia ed il lockdown più specificatamente, avendo costretto le persone in casa hanno accentuato i benefici di questi accessori.
Il mercato delle locazioni come si è comportato?
Il mercato della locazione nel 2021 ha visto una ripresa rispetto al 2020, per ovvie ragioni legate alla mobilità ed alla possibilità del lavoro in presenza, anche se tendenzialmente si propende a stipulare contratti di locazione non troppo lunghi per paure di altre chiusure o limitazioni.
Il Covid ha inferto un duro colpo al settore degli affitti brevi a causa della caduta del turismo. Ci sono segnali di ripresa?
Il settore sicuramente più in crisi è quello delle locazioni a scopo turistico che stanno subendo un disagio enorme e grave a causa della mancanza di turisti e si può pensare possa essere la tipologia di locazione attualmente in maggiore difficoltà. Qualche segnale di ripresa in tal senso potrà esserci in estate se molti italiani non andando all’estero faranno vacanze in Italia offrendo un pò di respiro alle strutture ricettive del nostro Paese.
La proroga del bonus 110% unito alle agevolazioni sui mutui per i giovani ha contribuito a sostenere la domanda?
Il bonus 110%, a mio avviso, nell’immediato almeno non può essere locomotiva di una ripresa economica del settore. Potrà essere un importante incentivo a lungo termine sulla base di quanti vi avranno aderito, nella misura in cui il mercato immobiliare potrà offrire un prodotto in vendita inserito in un contesto di edificio ristrutturato e maggiormente moderno e quindi sia il venditore che l’acquirente potranno trarne beneficio.
Il mercato immobiliare del lusso secondo lei ha subíto la crisi dovuta alla pandemia?
Il mercato del lusso non ha subito crisi particolari. Il profilo clientelare in possesso di immobili inseriti in questa categoria ha avuto la possibilità di reggere meglio il momento e anzi di affacciarsi a nuovi investimenti. Chi aveva la possibilità di acquistare immobili di lusso prima del Covid mediamente lo può fare anche oggi ed anzi considerare anche qualche piccola occasione di investimento che magari prima non avrebbe valutato.