L’Agenzia delle Entrate, come da calendario delle pubblicazioni periodiche previste nell’anno, ha pubblicato sul proprio sito web il Rapporto Immobiliare 2022 sul mercato residenziale a cura dell’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate (OMI).
Il Rapporto, redatto con il contributo dell’ABI, presenta i dati di consuntivo del 2022 riguardo ai volumi di compravendita delle abitazioni, alle superfici compravendute, agli acquisti assistiti da mutui ipotecari, alle locazioni e all’indice di affordability (a cura dell’ABI) ossia l’indice che misura la possibilità di accesso all’acquisto di un’abitazione da parte delle famiglie. Il Rapporto rientra nei compiti assegnati dal Testo Unico Bancario in relazione al controllo statistico del mercato residenziale.
Questa edizione si articola in vari capitoli: le compravendite, i mutui ipotecari, i principali dati regionali, l’analisi dei dati nelle principali città, le locazioni, le famiglie italiane e l’acquisto della casa.
Il quadro tendenziale degli scambi nel settore residenziale segue la medesima dinamica dell’economia del Paese. Infatti, dopo il forte rimbalzo del 2021 rispetto al 2020 (+34%), il 2022 si chiude ancora con una crescita delle abitazioni compravendute, segnando un +4,7% e raggiungendo un volume degli scambi che non si realizzava da più di quindici anni. Nel 2022 il mercato residenziale supera le 780 mila abitazioni compravendute, oltre 30 mila unità in più del 2021.
In termini di superficie, sono state vendute abitazioni per un totale di oltre 83 milioni di metri quadrati, in aumento del 3,2% rispetto al 2021, con una superficie media per unità abitativa compravenduta pari a 106,8 mq, in lieve diminuzione rispetto al 2021 (-1,5 mq). Il tasso più elevato di crescita, in termini di superficie residenziale scambiata, si riscontra nelle Isole che, rispetto al 2021, presentano un aumento dell’8,4%, segue il Sud (+6,9%) mentre al Centro il dato è in linea con quello nazionale. La superficie media delle abitazioni compravendute nel 2022 è più elevata nel Nord Est (114,7 mq) e più contenuta nel Nord Ovest (102,4 mq). In queste ultime due aree si osserva la diminuzione maggiore della superficie media, -2 mq.
I dati relativi al fatturato calcolato per l’anno 2022 mostrano una stima complessiva che ammonta a quasi 123 miliardi di euro, in rialzo rispetto al 2021 del 3,9%, ossia 4,7 miliardi di euro in più. Quasi il 57% del fatturato riguarda acquisti di abitazioni ubicate nelle aree del Nord, circa 70 miliardi di euro; quasi 30 miliardi di euro, circa il 25%, sono invece riferiti ad abitazioni compravendute nel Centro, e i restanti 23 miliardi di euro, poco meno del 19%, riguarda scambi di residenze del Sud e delle Isole.
Per quanto riguarda i mutui, nel corso del 2022 sono stati registrati poco più di 364 mila acquisti di abitazioni assistiti da mutuo ipotecario, in lieve diminuzione rispetto al 2021. Pertanto ancora non si evince l’effetto dell’aumento dei tassi di interesse avvenuto gradualmente a partire da luglio 2022. Le compravendite assistite da mutuo ipotecario si mantengono ancora a livelli sostanzialmente analoghi a quelli osservati nella fase espansiva del 2021 che ha fatto seguito alla variazione negativa del 2020 dovuta alla situazione eccezionale determinata dagli effetti della pandemia. Il capitale complessivo finanziato per l’acquisto di abitazioni ammonta, nel 2022, a poco più di 50 miliardi di euro, in aumento dell’1,2% rispetto al 2021.
Sul fronte delle locazioni complessivamente le abitazioni locate nel 2022 ammontano a poco meno del 6% dello stock potenzialmente disponibile, cui corrispondono 5,5 miliardi di euro di canone totale per oltre 76 milioni di metri quadrati di superficie delle abitazioni prese in affitto. La superficie media dell’abitazione locata si colloca intorno agli 84 metri quadrati con un canone annuo medio per unità di superficie pari a 73,1 €/mq. Gli immobili locati sono complessivamente diminuiti di circa il 2% rispetto al dato dell’anno precedente.
Infine l’indice di affordability, ossia l’indice che misura le condizioni di accessibilità delle famiglie italiane all’acquisto della casa, al termine del 2022 risultava pari al 13,6%, di 1,2 punti percentuali in meno rispetto ai livelli dell’anno precedente.