Il terzo Osservatorio sul mercato immobiliare 2023 di Nomisma, presentato il 22 Novembre scorso a Milano, ha riscontrato un calo complessivo delle compravendite del 13%. Tra i principali motivi che hanno determinato tale diminuzione troviamo: l’aumento dei prezzi delle case (+1,2% il rialzo medio), l’incessante salita dei tassi dei mutui che ha determinato secondo l’Istat un crollo dei muti erogati del 31% su base annua e il mancato adeguamento dei redditi delle famiglie italiane. Ciò ha determinato che il 7,3% della domanda, secondo Nomisma, si è spostato verso gli affitti.
Secondo i dati Istat rispetto al primo trimestre 2022 le transazioni immobiliari diminuiscono del’11,6% nel comparto abitativo e aumentano dell’1,6% nell’economico: “Nel I trimestre 2023 il mercato immobiliare prosegue e accentua l’andamento in ribasso già osservato, sia a livello tendenziale sia congiunturale, nel III e IV trimestre 2022. Dopo otto trimestri consecutivi di crescita, registrati tra il III trimestre 2020 e il II trimestre 2022, gli ultimi tre evidenziano una contrazione che è trainata principalmente dall’abitativo, settore di spinta dell’intero mercato immobiliare”.
Nomisma ha analizzato le performance dei 13 principali mercati immobiliari italiani: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Roma. Torino e Venezia.
A Roma per quanto riguarda gli affitti si registra un aumento dei canoni dello 0,9% su base semestrale per il mercato residenziale, dell’1,3% per gli uffici e dello 0,2% per i commerciali. Ovviamente si tratta di dati medi dell’intero territorio cittadino. Dal lato della compravendita si registra un aumento medio pari a +1,4 e + 1,7% su base annua.
In base alle previsioni di Nomisma nel secondo semestre 2023 il divario tra locazionie compravendite aumenterà ulteriormente, a favore dei primi.