Il candidato sindaco di Roma, Enrico Michetti “viene da un mondo della destra destra destra. Forse anche un po’ neofascista..”. Parole che rimandano la memoria ad un passato che credevamo fosse sepolto. Parole gravi tanto più se provengono da una giornalista come Lilli Gruber, ieri sera durante la trasmissione Otto e Mezzo su La7.
“Il dovere dei giornalisti dovrebbe essere quello di fare un’informazione corretta e parlare dopo essersi documentati”. Questa è la replica di Michetti.
“Non è accaduto ieri sera – spiega – durante la puntata di “Otto e mezzo” su La 7. Non conosco la signora Gruber ma lei evidentemente non conosce me perché ha detto cose infondate. Tutti conoscono la mia storia e sanno bene che quello che è stato detto è falso ed è l’ennesimo tentativo di infangarmi e denigrarmi. Le sue parole, scorrette e superficiali, sono imperdonabili e annuncio di aver dato mandato ai miei legali di sporgere querela nei confronti della signora Lilli Gruber e La7. Non intendo essere diffamato oltre”.
In un Paese normale l’editore avrebbe sospeso la giornalista, non è accaduto, anzi nel pomeriggio di oggi la stessa persona era ospite di una trasmissione pomeridiana di Raiuno. Stando alle affermazioni della signora Gruber a Roma ci sarebbero 334.548 cittadini romani che hanno votato per l’Avv. Michetti e che sono evidentemente simpatizzanti neofascisti. Dichiarazioni assurde, pericolosamente offensive del concetto stesso di democrazia.
Un’uscita, quella della Gruber, che va ad inquinare una già brutta e noiosa campagna elettorale, giocata non sui temi ma solo su annunci spot e che ora invece soffia sul vento delle offese, puntando su dichiarazioni evidentemente poco assennate. Dobbiamo però sottolineare che è il momento di protestare e chiedere conto di chi arma tali malaccorti personaggi, mantenendoli in onda ad offendere onesti cittadini che hanno una sola colpa, quella di pensarla in modo diverso.
Ogni elettore la penserà diversamente, come è giusto che sia, e ci auguriamo che come sempre a vincere sarà la maggioranza e non le menzogne ed il fango. Rimane il sapore acre dell’offesa gratuita ed il pesante silenzio, almeno fino ad ora, di chi compete al ballottaggio con Michetti.
Resta la ferita inferta da chi ha lanciato il fango non solo sul candidato, ma su parte dell’elettorato romano giudicato immeritevole di esercitare un diritto ed apostrofato come sostenitore di un estremista. Disarmante, è bene ribadirlo con fermezza, il silenzio del competitore, nel momento in cui il candidato Michetti ha affermato l’ovvio, cioè la sua estraneità a qualsivoglia estremismo.
Forse è il momento che tutti i cittadini tornino a votare liberamente senza cattivi consiglieri come la signora Gruber, guardando ai fatti. Ed i fatti sono che da una parte c’è un candidato che non è mai stato impegnato in politica, al suo primo confronto elettorale, solo e fatto oggetto di ogni contumelia; dall’altra un deputato saldamente ancorato alla propria carriera politica pluriennale, un uomo di apparato che si è già rimangiato le promesse di non alleanza con gli avversari, anche essi di sinistra, esclusi dal ballottaggio. Buon voto.