“Raccomandazioni” per il Tavolo governativo, che sta preparando il documento finale
di LabParlamento
“Avoiding ovvero ridurre le necessità di trasporto e la lunghezza dei percorsi da effettuare; shifting ovvero orientare la mobilità verso modalità di trasporto più efficienti e sostenibili; improving ovvero migliorare l’efficienza e la sostenibilità dei mezzi di trasporto, intervenendo anche sulla tecnologia dei veicoli”.
Sono queste le tre macro-aree d’azione, in grado di cogliere le molteplici sfaccettature della mobilità sostenibile, suggerite dagli stakeholder e a quanto risulta accolte dal Tavolo incaricato di stendere una road map al 2030 per il settore. Un lavoro fino a qualche tempo fa condotto sotto la guida dell’ex vice segretario generale alla Presidenza del Consiglio, Raffaele Tiscar e che ora sarebbe comunque entrato nella fase finale per essere, almeno in parte, recepito nella nuova Sen.
Uno degli obiettivi del Tavolo è stato infatti quello di raccogliere, da parte degli operatori del settore, raccomandazioni al Governo e alle Amministrazioni Centrali e Locali sulle leve che possono essere utilizzate per governare l’evoluzione della mobilità sostenibile in funzione degli obiettivi nazionali.
Una sintesi di queste raccomandazioni, messe a punto nell’ambito del dibattito che si è sviluppato al Tavolo, parte da alcune considerazioni di carattere generale per poi proseguire con indicazioni relative alle tre macro-aree, identificando in ciascuna di queste le strategie di indirizzo e le possibili misure che ne permettano l’implementazione.
Tra le raccomandazioni generali, quella di misure che allarghino l’orizzonte degli interventi nel medio-lungo periodo a fronte, per esempio, di azioni in tema di piani di incentivi/disincentivi oppure di graduale dismissione di alcune tecnologie a favore di quelle più innovative. I benefici di una migliore programmazione, prevedibilità e durata delle misure adottate ricadrebbero sia sul settore industriale che su quello della ricerca. Ancora: valutare le policy attraverso strumenti di analisi integrata, che ne considerino i molteplici effetti; coordinare e omogeneizzare gli interventi; supportare il raggiungimento degli obiettivi con la diversificazione delle tecnologie.
In particolare, per quanto attiene all’incentivazione dei veicoli elettrici (inclusi motocicli e quadricicli), il documento elenca: incentivo diretto all’acquisto (eventualmente legato al costo della batteria); agevolazioni sull’IVA; agevolazioni fiscali (superammortamento, detrazioni IRPEF); riduzione/esenzione dalle tasse di registro e di proprietà.
Mentre per investire sull’infrastruttura di rifornimento a gas, serve: fissare dei requisiti minimi di erogazione; consentire il rifornimento self-service; adeguare le normative di sicurezza; ridurre i tempi autorizzativi; favorire gli investimenti sul biometano, in particolare sulla ricerca e sviluppo, e favorire/mantenere la convenienza economica rispetto ai combustibili tradizionali.
Il documento infine sostiene la necessità di stimolare lo sviluppo della mobilità a idrogeno per il trasporto individuale; favorire l’adozione di combustibili alternativi per il trasporto collettivo; sviluppare l’adozione di combustibili alternativi per il trasporto merci.