Audizione in Senato del Capo di Gabinetto del Minambiente, Raffaele Tiscar. Tra le priorità, decarbonizzazione e rigenerazione urbana. L’esempio di Volvo. La partita degli incentivi
Incentivi alla mobilità innovativa, meno burocrazia e abbandono delle fonti fossili. È andata in scena ieri pomeriggio l’audizione in Senato di Raffaele Tiscar. Il Capo di Gabinetto del Ministero dell’Ambiente ha spiegato alle commissioni congiunte Ambiente e Lavori pubblici l’importanza della mobilità sostenibile. Una mobilità attenta all’ambiente, spiega Tiscar, non è importante solo per l’aria che respiriamo ma anche come volano per la nostra economia. “Bisogna mettere in campo politiche strutturali che riguardino la riconversione del sistema energetico e la rigenerazione urbana – sostiene il Capo di Gabinetto – ma è anche decisivo educare i comportamenti dei cittadini verso forme più sostenibili di mobilità”.
Il punto di riferimento del Governo è la roadmap, lanciata l’estate scorsa, in occasione di un Tavolo a Palazzo Chigi che ha visto il coinvolgimento di ambientalisti, portatori d’interessi ed enti locali. Un incontro che ha individuato tre punti chiave su cui fondare le politiche in sostegno di una nuova mobilità: l’attenzione alla salute, la decarbonizzazionee la competitività.
L’obiettivo, entro il 2030, è quello di ridurre del 40% il CO2 rispetto al 1990. Il sistema dei trasporti dà un contributo fondamentale all’inquinamento: il 50% delle emissioni dell’ossido di azoto, per esempio, vengono da quel settore. Nella roadmap, un focus particolare è stato dedicato al trasporto stradale individuale, che costituisce l’80% della mobilità: tutto il resto, dai treni agli aerei, è relegato entro il 20%. Una filiera industriale innovativa sul fronte delle emissioni non solo migliorerà l’aria che respiriamo, ma darà più competitività al sistema-Paese. Tiscar fa l’esempio di Volvo, proprietà cinese, cha ha annunciato lo stop alla produzione di motori a combustione entro il 2025.
“Visto che l’utilizzo dell’automobile occupa, in media, il 5% del nostro tempo, le case produttrici stanno cambiando i propri obiettivi – prosegue Tiscar – non solo produzione di automobili ma anche di servizi alla mobilità, come car e bike sharing”.
Cosa può fare la politica sulla mobilità sostenibile? Per il Capo di Gabinetto del Ministero dell’Ambiente sono necessarie, in primis, misure di sostegno a forme di mobilità innovative e non inquinanti. Incentivi che non abbiano la forma del bonus ma di misure efficaci di governo del territorio. In secondo luogo appare necessario snellire le procedure per rendere l’Italia più attraente dal punto di vista imprenditoriale.