La transizione al digitale che si prospetta per la sanità riguarda largamente informazioni di proprietà del paziente. È questa una differenza importante rispetto ad altri ambiti. Alla luce di questa osservazione la transizione al digitale, vera sfida per traghettare l’Italia verso la modernità, di cui il Fascicolo Sanitario Regionale (FSR) è pilastro essenziale – come sostiene opportunamente il Ministro Colao -, fa sorgere una legittima domanda: il “cittadino-paziente” è davvero nel cono di luce del riflettore che si sta accendendo?
“L’auspicio – osserva il prof. Giovanni Corsello, Professore Ordinario di Pediatria dell’Università di Palermo – è che il cambiamento del sistema sanità si realizzi puntando sulle esigenze del paziente”. L’esempio di digitalizzazione virtuoso da seguire potrebbe essere quello della “posta elettronica”, che viene oggi utilizzata dalla larghissima maggioranza della popolazione e ha soppiantato la posta cartacea. Il segreto del successo di questa transizione va ricercato proprio nella centralità dell’utilizzatore finale: il cittadino.
L’architettura vincente, proprio se pensiamo alla transizione digitale della sanità, deve consentire e, anzi, favorire il libero sviluppo di sistemi indipendenti, alcuni deputati alla produzione dei documenti, altri alla conservazione, altri ancora alla loro gestione, capaci di “inviare” e “scaricare” tra loro, referti, diagnosi, lettere di dimissioni, radiografie, appunti, consigli, esperienze personali, articoli, documenti esteri, e ogni altra istantanea della storia clinica di un individuo. Esattamente come un qualunque client di posta elettronica che “invia al” e “scarica dal” server.
I benefici per il paziente di una PEC sanitaria vanno ricercati nella semplicità d’utilizzo e familiarità che derivano dalla consuetudine. Quante volte abbiamo detto “non puoi mandarmele per e-mail?”. La posta elettronica è un sistema profondamente radicato nella consuetudine delle persone, che invece faticano ad abituarsi a nuovi sistemi. Quante informazioni sul Covid avrebbe il sistema sanità se per il cittadino fosse stato naturale comunicarle, comprese quelle sul tracciamento? Seguendo questa filosofia è nato “Family Health – Fascicolo Sanitario Digitale Personale” (familyhealth.it), che si fonda su una architettura di comunicazione digitale client-server aperta.
“L’applicazione – afferma Giuseppe Agosta, ideatore di Family Health – è pronta per essere, per i documenti della sanità, quello che Microsoft Outlook, Google Gmail, Apple Mail, Mozilla Thunderbird sono per i messaggi e-mail: un client di posta elettronica sanitaria certificata, pronto a ricevere, inviare e gestire, ogni tipo di documento relativo alla sanità dell’individuo, e non solo quelli prodotti dal sistema sanità”.