Le voci girano, Giorgia Meloni ne parla poco, ma si intuisce, che Nello Musumeci stia in dirittura di arrivo per la riconferma alla ricandidatura di governatore. D’altronde assieme ad Acquaroli nelle Marche, e Marsilio in Abruzzo, Nello Musumeci nel partito della Meloni è considerato “uno dei tre moschettieri”.
È “la Sicilia dell’onestà”, quella che raccontano le sue parole. “Sta cambiando la Sicilia, tant’è che oggi è governata per la prima volta dal dopoguerra, da un uomo di destra”, ne parla con passione della propria terra il governatore Nello Musumeci, al via della kermesse di Fratelli d’Italia ieri al Mi.co di Milano.
“Un’isola trascurata da un’Europa guarda caso distrattona nei confronti di una terra magnifica, preziosa per l’Italia e per il mondo, che non ha capito – secondo il governatore – che senza la politica del Mediterraneo non c’è futuro, lasciando la conquista del continente africano alla Cina e alla Russia”.
Cultura, turismo, memoria come volano per la ricrescita dell’isola trinariciuta, a trent’anni dalle stragi, lontano ma sempre vicino il ricordo degli uomini in divisa uccisi, ancora vivo l’orrore delle toghe insanguinate. ‘Ma qui diventa sempre più dura quando ci tocca fare i conti con il coraggio della paura’, parafrasando Giorgio Faletti.
“Il giudice Paolo Borsellino – rammenta ancora Musumeci – alla vedova dell’agente Schifani che voleva andarsene via, rispose di non abbandonare mai gli ideali, i valori, perché nonostante mafia e violenza un giorno questa stessa terra sarebbe diventata bellissima”.
“Govenare bene”, è questo il punto di incontro scontro fra Giorgia Meloni e gli (ex?) alleati Salvini e Berlusconi. Il principio è che “gli uscenti che lo hanno fatto meritano di essere riconfermati e in Sicilia è questo il caso”, così Giorgia Meloni in una sua recente intervista sulle amministrative siciliane.
Dopo anni di disastri, oggi nell’isola investono Eni, Enel, Terna, perché secondo Fratelli d’Italia, il linguaggio della legalità avrebbe dato i propri frutti e la Sicilia sarebbe diventato un interlocutore credibile. “Essere persona per bene in Sicilia costa di più rispetto ad altre regioni- chiosa Nello Musumeci- significa camminare sui vetri, confrontarsi giorno dopo giorno”. E forse aveva ragione Giorgio Faletti, perché certe realtà bisogna viverle, che il ‘continente’ è lontano.
‘Minchia signor tenente!’.