Mettere al centro dei cambiamenti produttivi e tecnologici il lavoratore: il momento storico che stiamo attraversando impone una rinnovata attenzione alle maestranze e alle alte professionalità impegnate ad affrontare le nuove dinamiche che l’innovazione porterà. È questo, in sintesi, il contenuto della riflessione prodotta da CIU Unionquadri, Confederazione sindacale che tutela i quadri nel settore privato e pubblico, ma anche i ricercatori, i professionisti dipendenti ed il mondo delle professioni intellettuali, presente al CNEL e al Comitato Economico e Sociale Europeo – CESE.
“Non esiste soltanto la transizione digitale” ha affermato la Presidente Nazionale Gabriella Àncora. “La CIU è da sempre attenta ai profondi cambiamenti del mondo del lavoro ma sarà sempre più strategico quanto fondamentale intercettare quelle che saranno le nuove figure professionali ed i nuovi modelli lavorativi, che dovranno essere ‘tutelati’”.
Ulteriore riflessione va fatta sui recenti dati in ordine alle moltissime dimissioni dei lavoratori nel periodo post pandemico, cresciute di oltre un terzo rispetto al 2021 come riportato dall’Osservatorio sul precariato dell’Inps. “All’interno dei processi del continuo turnover interno e del fenomeno crescente della great resignation occorre costruire una visione chiara e netta, realizzando gli strumenti per andare incontro e provvedere alle necessità dell’intera comunità lavorativa, sia dei lavoratori in servizio, sia di quelli in possibile entrata che di quelli in previsione di uscita”.
Per CIU Unionquadri è necessario favorire i processi di ricambio e di ricollocamento, quelli della mobilità, e nel tempo stesso tutelare chi ha già un ruolo all’interno della compagine aziendale e intende rimanervi, nel segno di un sempre più crescente impatto, per molti versi destabilizzante, che la transizione digitale avrà sul mondo del lavoro.
“La nostra Confederazione si pone come garante nella tutela di queste figure professionali e di queste nuove professioni, ed i convegni ed i forum organizzati al CNEL ed al CESE, hanno confermato la necessità di una intermediazione tra lavoratori e datori di lavoro, nel quadro di precise regole, accordi e garanzie sindacali, per aprire a moderni modelli contrattuali che siano innovativi, dinamici, flessibili, europei” ha concluso la Presidente Àncora.