Nove miliardi di euro, non esattamente pochi “spicci”, specie in era covid, sono bloccati fra le pastoie della mala burocrazia italiana. Si tratta di una parte dei fondi stanziati dai precedenti governi da destinare ad autonomi e partite iva, un settore falcidiato dalla crisi economica che ha subito la pandemia senza alcun vaccino economico capace di creare una barriera per resistere ai tantissimi fallimenti.
A denunciare l’ennesimo caso di mala burocrazia italiana è Eugenio Filograna, presidente del movimento Autonomi e Partite Iva. “All’appello mancano 630 decreti attuativi del Governo Conte 2: un vero disastro dell’organizzazione politico-burocratica che tradotto in provvedimenti significa che circa 9 miliardi, 3,5 di legge di bilancio e 5,2 miliardi del decreto Agosto 2021, sono stati stanziati, dopo l’approvazione del Governo e del Parlamento, ma non possono essere usati perché gli uffici preposti e quelli ministeriali non hanno completato l’iter attuativo”.
“Carte, scartoffie, timbri e firme, pressoché inutili, che ritardano l’uso della liquidità erogata ma in sosta tecnica, spesso per anni o secoli. Tutto in barba a milioni di autonomi e partite iva che da oltre un anno stanno pagando un prezzo salatissimo per colpa di scelte scellerate di chi all’inizio dell’emergenza sanitaria non ha pensato a mettere in sicurezza chi come gli Autonomi produce il Pil reale, ma ha preferito studiare nuove alchimie fiscali come il redditometro per aumentare le tasse e avviare la solita caccia alle streghe contro i presunti evasori”, afferma Filograna.
“La politica ha il dovere di dare risposte ai cittadini e di assumersi le proprie responsabilità di fronte alle inefficienze di un sistema burocratico che ha messo in ginocchio le imprese e i lavoratori autonomi. Fino a quando Noi Autonomi e Partite Iva dovremo ragliare come asini, aspettando che qualcuno si decida a mettere firme e timbri sulle leggi che aspettano di mettere in movimento il denaro stanziato? Questi soldi servono al cittadino e ci sono cinque milioni di Autonomi e Partite Iva con venti milioni di dipendenti al seguito che attendono giustizia”, conclude il presidente Filograna.