Grillo prova nuove alleanze “extraparlamentari”
Il M5S tesse nuove alleanze? Parrebbe di si. Dove Bersani aveva fallito e la Lega aveva solo timidamente tentato, pare essere riuscito, ex-post, Mario Monti. La liberalizzazione degli orari di apertura dei negozi, stabilita dal Decreto Salva Italia del 2011 e licenziata da quel Governo, sembra aver riunito un fronte unico che vanta la partecipazione anche di Grillo e Casaleggio. Pare un assurdo e invece, negli ultimi giorni, il movimento di Grillo sembra non essere mai stato così vicino al mondo sindacale e, in particolare, a quello cattolico.
Il 17 aprile il vicepresidente della Camera e futuro candidato premier del Movimento, Luigi Di Maio, inserendosi nell’acceso dibattito sulle aperture dei negozi che ha infiammato il Paese durante le feste Pasquali, ha tuonato dal suo canale di Facebook contro le aperture festive dei negozi, colpevoli, secondo lui, di minare alla serenità familiare e alla felicità personale. Un post che ha trovato terreno fertile ed è stato rilanciato da tutti i principali media del Paese. Coincidenza oggi Avvenire, il giornale della CEI, ospita sulle sue pagine una lunghissima intervista a Beppe Grillo.
Le interviste di Grillo, come sappiamo, si contano sulle dita di una mano e pare quanto meno singolare che il leader del M5S abbia scelto il giornale dei vescovi per illustrare i programmi del Movimento. Contemporaneamente il Corriere della Sera intervista Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, che traccia le linee comuni con Di Maio e non limita parole di elogio e stima nei suoi confronti e nei confronti del Movimento. Un bell’endorsement che proviene da un rappresentante di una compagine che mai si era avvicinata così tanto al Movimento di Grillo.
Ancora oggi il vicepresidente Di Maio è intervenuto a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Conferenza episcopale italiana, ribadendo la sua contrarietà alla liberalizzazione.
In ogni caso, la contrarietà del Movimento cinque stelle alle liberalizzazioni degli orari di apertura dei negozi non è una novità: è di settembre 2014 il DdL firmato dal deputato pentastellato Michele dell’Orco, che pone limiti alle liberalizzazioni di Monti.
Di certo però non eravamo abituati a vedere un M5S così vicino all’universo cattolico e ai suoi rappresentanti. Che tutto questo sia frutto di una fortuita coincidenza o di una fruttuosa strategia non possiamo saperlo, mentre è un dato di fatto che cavalcare un’onda così alta come quella del no alle liberalizzazioni durante le feste religiose di Pasqua, e in vista di quelle laiche del primo maggio, può aprire molte strade e garantire grande visibilità.