Ci sono i “partiti pinocchio” che usano i social come fossero il gatto e la volpe. C’è il potenziale politico della ‘Ndrangheta che non è proprio roba da sette nani. Numeri pesanti. C’è la Repubblica dei “mala” anche se provano quotidianamente a spacciarcela come il Paese delle meraviglie di Alice.
Una spietata realtà di dati, classifiche e graduatorie. C’è questo e molto altro in “OxyPolitik”, il libro di Raffaele Rio, presidente di Demoskopika, presentato ieri alla Stampa Estera.
Presenti anche Raoul “Nobody” Chiesa (Ethical Hacker), Nino Cartabellotta (Presidente Fondazione GIMBE) e Carlo Canepa (Responsabile editoriale PAGELLA POLITICA). E non ci sono “favole” nella strisciante ascesa dell’OxyPolitik, quella che l’autore ci racconta come essere l’oppioide dei politicanti, ma dati, numeri, riferimenti concreti, frutto di un’accurata ricerca.
L’OxyPolitik, un oppioide che il numeroso esercito dei politicanti sta consapevolmente diffondendo. E lo sta facendo sfruttando principalmente i social, da Facebook a Twitter, ora X dopo l’avvento di Elon Musk, passando per TikTok e Instagram.
La politica ha scommesso sui social perché sa perfettamente che le persone fanno sempre più fatica a liberarsi da quel ticchettio di un pc o di uno smartphone che ormai ipnotizzano le nostre giornate creando una spirale diabolica di dipendenza. Operando nella piena e cinica consapevolezza della “distrazione” degli utenti social che risultano attenti soltanto in brevi frazioni di tempo. Quindi pochi contenuti, sempre gli stessi, martellanti e amplificati a dismisura, foto e video scelti con estrema cura, inseguendo un’allarmante deriva qualunquista per mascherare spesso la reale gestione della cosa pubblica e della attività politica.
Ed è proprio attraverso le esternazioni dei politici nostrani che è possibile, secondo Raffaele Rio, stilare un’accurata classifica dei partiti “pinocchio” che vedrebbe in testa la Lega di Salvini e in coda Azione di Carlo Calenda.
Così come è possibile affermare che esiste una relazione tra social network e astensionismo. Ovvero più navighi e meno voti.
E poi i numeri di un ipotetico partito della ‘Ndrangheta che se si presentasse oggi con una sua lista alle elezioni, la ‘Ndranghetocrazia, varrebbe almeno 700mila voti. Un peso politico identico ai voti ottenuti dai Repubblicani di Trump alle elezioni presidenziali del 2020 nello stato del Connecticut (715mila voti) e dai Democratici di Biden nel Nevada (703mila voti) oppure alla somma del consenso ottenuto dall’Unione Cristiano Democratica (CDU) e dal Partito Socialdemocratico (SPD), alle Elezioni Federali del 2021 nello Stato di Brandeburgo, pari a 684mila preferenze ottenute.
Con inoltre una mappa dettagliata della distribuzione dei potenziali consensi raccolti dalla ‘Ndranghetocrazia sul territorio italiano che vedrebbe ovviamente in testa il Mezzogiorno e soprattutto la Calabria che conta presenti sul suo territorio ben 300 delle 400 ‘ndrine attive in tutta Italia. E poi ancora i numeri della (s)fiducia nei partiti, nei sindacati e nelle associazioni datoriali.
Il livello di rassegnazione e indifferenza dei cittadini sull’operato dello Stato che è pari al 50%. E uno sguardo ai giovani per valutare se condannano o giustificano l’odio in rete. E se considerano la presenza degli immigrati una minaccia o una risorsa per l’Italia.
Poi anche un focus sulla scarsa attenzione dei partiti sulla Sanità pubblica. La pressione fiscale che ha raggiunto il suo record storico. E la mannaia del conflitto tra Russia e Ucraina che si è abbattuta sulla nostra economia. E ancora un’ attenta analisi sull’autonomia differenziata. Se ridurrà realmente il divario tra Sud e Nord o rappresenterà invece uno scontro politico tra meridionalisti accaniti e nordisti convinti.
Questo e non solo è Oxypolitik, il nuovo saggio irriverente e soprattutto coraggioso, di Raffaele Rio, presidente di Demoskopika, che ha racchiuso il significato del suo lavoro in queste parole: “OxyPolitik è l’oppioide dell’esercito dei politicanti italiani. E così come le case farmaceutiche vendono l’OxyContin puntando esclusivamente al profitto, i politicanti diffondono l’OxyPolitik preoccupandosi esclusivamente dei voti“.