“Maggiore attenzione alle imprese e ai lavoratori autonomi che sono tra i più colpiti dalla crisi economica causata dall’emergenza sanitaria. Servono scelte coraggiose per salvare il Paese e migliaia di artigiani, commercianti e professionisti per i quali i pochi ristori varati finora sono stati assolutamente insufficienti”. E’ questo l’appello lanciato al professor Mario Draghi dall’Associazione Partite Iva Insieme per Cambiare, un movimento spontaneo nato un anno fa su Facebook che oggi raccoglie oltre 450mila iscritti tra gruppo nazionale e regionali.
“Ci auguriamo che un governo di alto profilo come quello che cercherà di costituire Draghi metta finalmente al centro dell’agenda politica il lavoro e il rilancio dell’economia, che non può che passare da un condono dei debiti fiscali e dalla premialità ai contribuenti virtuosi”, spiega Giuseppe Palmisano, presidente dell’associazione. “Finora sono state elargite elemosine a macchia di leopardo con regole spesso incomprensibili, favorendo l’indebitamento che è quanto di più deleterio si possa immaginare per chi versa in difficoltà”.
Tra le proposte elaborate dal Centro studi di Partite Iva Insieme per Cambiare c’è la sanatoria fiscale, ovvero, un progetto di pacificazione fiscale che riconosca una sorta di premialità ai contribuenti virtuosi. Prevista, inoltre, una sanatoria dei debiti tributari pendenti in base alla effettiva capacità contributiva di ognuno e dilazioni lunghe, 10-15 anni; la privatizzazione degli asset statali, ad esclusione delle partecipazioni nei settori strategici, la diminuzione del debito pubblico verso l’estero e l’utilizzo della sovranità monetaria, con la stampa di titoli-biglietti di Stato a corso legale, trasferendo liquidità a imprese e famiglie a sostegno dei consumi interni.
“Nei prossimi giorni – prosegue Palmisano – circa 50 milioni di cartelle esattoriali arriveranno agli italiani, in pratica una a testa. Numeri che evidenziano il fallimento di un sistema fondato sull’oppressione fiscale, burocratica e vessatoria, un sistema che ha mortificato la voglia di fare, ha ucciso le speranze di migliorare la propria condizione, ha tolto il diritto di sognare la possibilità di programmare il futuro. In questo scenario il Governo ha elargito elemosine a macchia di leopardo con regole spesso incomprensibili, favorendo l’indebitamento che è quanto di più deleterio si possa immaginare per chi versa in difficoltà”.
“Quelli che abbiamo proposto sono provvedimenti assolutamente sostenibili“, conclude Palmisano, in quanto “la riduzione del carico fiscale e il taglio massiccio della burocrazia possono liberare risorse pubbliche e private, sviluppare l’economia, attrarre investimenti, incrementare le entrate tributarie e il PIL”.
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