“Dopo due anni di emergenza covid gestita in modo confusionario e con aiuti a dir poco grotteschi, ora si aggiunge l’emergenza guerra con infami speculazioni che mettono in ginocchio i lavoratori e le famiglie. In questa fase vediamo un paese allo sbando, nonostante le imprese al collasso siano prossime alla chiusura e le famiglie sempre più in difficoltà le priorità per il Governo sono la riforma del catasto e la messa all’asta delle spiagge”. Così in una nota Angelo Distefano, presidente dell’associazione Le Partite Iva Italia.
“Ma non basta – prosegue Distefano – a gettare benzina sul fuoco, nella notte tra il 14 e 15 marzo, ci pensa un emendamento al decreto Sostegni Ter con cui il governo, bontà sua, concede una nuova chance ai decaduti della pace fiscale (Rottamazione Ter), ma invece di accordare lunghe dilazioni, come da noi chiesto da tempo, pretende pagamenti brevissimi, entro aprile, luglio e novembre 2022 dell’intero debito, ignorando completamente le difficoltà di chi non è riuscito a pagare entro la precedente scadenza che, ovviamente, non potrà certo trovare miracolosamente, i soldi ora”.
“Altra benzina sul fuoco – continua Distefano – dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 66 dell’11 marzo 2022 che ha affondato il coltello nella piaga, affermando che con la riforma della riscossione dovrà calare il sipario sulla pace fiscale e sugli interventi di rottamazione o stralcio delle cartelle, contrari al valore costituzionale del dovere tributario e tali da recare pregiudizio al sistema dei diritti civili e sociali tutelati dalla Costituzione”.
“E’ preoccupante vedere una classe politica totalmente sconnessa dalla realtà. La misura è colma. E’ una questione di vita o di morte per molte attività: non possiamo più tollerare un Governo che non ascolta e prosegue ostinato nella sua azione di sterminio delle partite iva”, conclude Distefano.
*Comunicato Stampa