Chi aveva la Ferrari, chi la barca, chi molteplici appartamenti, chi un autonoleggio con 27 auto, chi una scuola di ballo. E c’è persino chi si è inventato di avere dei figli. C’è un po’ di tutto tra coloro che hanno percepito indebitamente il reddito di cittadinanza nel Meridione d’Italia. È quanto è emerso tra il 1° maggio e il 17 ottobre nei controlli realizzati dai Carabinieri del Comando Interregionale “Ogaden”, con giurisdizione sulle Regioni Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata, unitamente con il Comando Carabinieri Tutela del Lavoro. Controlli mirati a verificare la reale sussistenza dei requisiti da parte dei percettori del reddito di cittadinanza. Sono 4.839 le irregolarità riscontrate, il 12% dei 38.450 nuclei familiari controllati per un campione di 87.198 persone. Ben 1.338 percettori indebiti del reddito erano già noti alle Forze di Polizia per altri motivi e 90 di loro hanno condanne o precedenti per gravi reati di tipo associativo. Quasi 20 milioni di euro l’ammontare della cifra complessiva indebitamente percepita.
LE STORIE
A Collepasso (LE), un soggetto ha dichiarato la presenza nel proprio nucleo familiare di sei minori stranieri mai censiti in quel comune, senza avere con gli stessi alcun vincolo di parentela e con l’indicazione dei dati anagrafici priva del luogo di nascita e della nazionalità. Nello stesso Comune pugliese una coppia ha inserito nel proprio nucleo familiare la presenza di altri familiari, in realtà residenti in Germania.
A Nova Siri (MT), i Carabinieri hanno deferito un cittadino asiatico per aver dichiarato falsamente la presenza in Italia della moglie e delle due figlie, che così hanno percepito il reddito pur abitando di fatto nel Paese d’origine.
A Napoli si registra il caso curioso di un uomo del quartiere Stella, presente in due distinti nuclei familiari che avevano ambedue chiesto e ottenuto il beneficio.
In provincia di Caserta un soggetto ha falsamente dichiarato di far parte di un nucleo familiare composto da più persone, di fatto invece inesistente.
A Santeramo in Colle (BA) una donna è stata segnalata all’Autorità Giudiziaria perché si era “dimenticata” di indicare, non solo la targa o l’estremo di registrazione di un veicolo di proprietà, ma addirittura il coniuge. I Carabinieri in questo caso hanno appurato che la donna, al fine di percepire il reddito di cittadinanza aveva richiesto la residenza anagrafica in una via del comune santeramano che altro non era lo stesso appartamento in cui domiciliava e risiedeva il marito, ovvero un unico appartamento, con due ingressi diversi.
In provincia di Caserta 8 persone dello stesso nucleo familiare hanno falsamente attestato di appartenere a 3 distinte famiglie e di risiedere in altrettante unità abitative, pur abitando nello stesso stabile.
NULLATENENTI
In provincia di Avellino un 70enne convivente con un Funzionario Comunale (non indagata) possedeva un’automobile marca Ferrari, numerosi immobili e terreni di proprietà.
Sempre in provincia di Avellino, percepiva il reddito di cittadinanza un 50enne, ritenuto il reggente del clan camorristico “Cavalese”, operante in zona.
Ad Isernia una donna, titolare di una società di autonoleggio e proprietaria di 27 autoveicoli, con false attestazioni relative alla residenza, al reddito percepito e all’attività lavorativa, ha indebitamente ottenuto il reddito di cittadinanza.
Ad Aradeo (LE) un individuo, oltre a essere sottoposto alla misura restrittiva della detenzione domiciliare, è risultato intestatario di una grossa imbarcazione da diporto.
A Taranto la “task force” istituita dai Carabinieri ha individuato un 71enne disoccupato che percepiva il reddito di cittadinanza pur essendo il proprietario, unitamente alla moglie ed al figlio conviventi, di ben 17 autovetture e di una motocicletta, tra cui una BMW, 1 Mini Cooper, 3 Jeep, 2 Smart e una Kawasaki Ninja.
A Talsano (TA) un fruitore del beneficio risultava proprietario di 4 veicoli, di cui due di lusso. Inoltre un percettore del reddito faceva parte di un nucleo familiare che, nell’ultimo triennio, aveva dichiarato rispettivamente redditi pari a euro 324.000, 143.000 e 164.000.
In provincia di Caserta aveva chiesto il reddito di cittadinanza un soggetto appartenente ad un nucleo familiare i cui componenti erano titolari di due imprese con reddito annuo di circa 150.000,00 euro complessivi. Nella stessa provincia un soggetto ha falsamente attestato di essere nullatenente pur se intestatario di più immobili.
A Castelfranci (AV) un 22enne, figlio di un dipendente comunale, ha effettuato un cambio di residenza fittizio, costituendo un nucleo familiare a sé stante, pur rimanendo a vivere all’interno della stessa abitazione della madre che è titolare di un’azienda agricola produttrice di uve da vino particolarmente pregiate.
Ad Avigliano (PZ), i Carabinieri hanno deferito all’AG di Potenza 5 persone, una delle
quali percettore di reddito di cittadinanza nonostante esercitasse attività lavorativa come gestore di una scuola di ballo.
A Campobasso un giovane 19enne ha presentato domanda di ammissione al beneficio del Reddito di Cittadinanza pur risultando proprietario di tre immobili, non dichiarati.
CRIMINALITA’
In provincia di Napoli un soggetto 41enne percettore di Reddito di Cittadinanza al momento della richiesta aveva omesso di dire che era sottoposto a misura detentiva, benché fosse agli arresti domiciliari con tanto di braccialetto elettronico perfettamente funzionante. Nella stessa provincia sono stati denunciati tra gli altri 80 soggetti, tutti contigui alla criminalità organizzata, che con dichiarazioni omissive sono riusciti ad ottenere 852.515,91 euro di illecita percezione del reddito di cittadinanza.
A Bari Palese un noto pluripregiudicato (arrestato il mese scorso in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare, per furto) aveva richiesto e ottenuto il reddito di cittadinanza nonostante fosse colpito da Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza, avendo omesso di comunicare l’esistenza della misura di prevenzione a suo carico.
A San Pietro Vernotico (BR) un anziano esponente di rilievo della Sacra Corona Unita, omettendo di comunicare di essere sottoposto alla misura della detenzione domiciliare, è riuscito a percepire il Reddito di Cittadinanza.
IRREPERIBILI
A Campobasso quattro stranieri hanno presentato domanda di ammissione al beneficio del Reddito di Cittadinanza dichiarando, falsamente, di risiedere presso strutture di accoglienza dove erano stati ospiti ma ora chiuse e da dove si erano allontanati per ignota destinazione, tanto da essere stati anche cancellati dall’anagrafe comunale per “irreperibilità”;
A Canosa di Puglia e Trinitapoli (BT) le irregolarità emerse hanno riguardato cittadini stranieri sia comunitari, sia extra U.E, che hanno falsamente dichiarato di riunire il requisito della residenza in Italia da oltre 10 anni, risultando in realtà presenti da periodi molto più brevi, o addirittura già cancellati all’anagrafe poiché irreperibili da anni, ma artatamente ricomparsi e riscritti soltanto ai fini della presentazione della domanda tesa a ottenere il reddito di cittadinanza. Altri ancora, una volta ottenuto il reddito sono stati cancellati dall’anagrafe comunale poiché resisi irreperibili o rientrati nel proprio Paese di origine, tornando in Italia circa una volta al mese esclusivamente al fine di poter spendere e monetizzare quanto indebitamente percepito. Vi sono stati anche casi di numerosi soggetti che hanno dichiarato di far parte di nuclei familiari composti da 15-20 persone asseritamente residenti nella stessa abitazione, ma in realtà per l’anagrafe irreperibili o inesistenti.
I DATI
Secondo l’Inps allo scorso 30 aprile risultavano percettori del sussidio in Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata 387.076 nuclei familiari. I Carabinieri hanno controllato i requisiti di 87.198 soggetti appartenenti a 38.450 famiglie beneficiarie (9,9% del totale). Nel corso delle operazioni sono state riscontrate 4.839 irregolarità (pari al 12,6% dei controlli effettuati) e deferite in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria 3.484 persone (9,1% rispetto al numero dei nuclei familiari controllati). Di questi ultimi, il 38,4% sono soggetti già noti alle Forze di Polizia, tra cui il 2,6% (90) gravati da condanne o precedenti per reati associativi. L’azione di contrasto ha evidenziato che, nel periodo e nel territorio controllati, le irregolarità riscontrate hanno generato 19.112.615,72 di euro percepiti indebitamente.
Tra i soggetti deferiti nell’intera operazione, il 60,2% sono uomini (2.097) e il restante 39,8% sono donne (1.387). Inoltre, il 59,4% dei deferiti sono cittadini italiani (2.071), mentre il restante 40,6% di nazionalità straniera (1.431).
Campania. Nel territorio della Regione, a fronte di 245.611 nuclei familiari percettori del sussidio, la Legione Carabinieri ha controllato 9.327 famiglie beneficiarie, per 25.296 soggetti. Nel corso delle operazioni sono state riscontrate 2.806 irregolarità (pari al 29,9% dei controlli effettuati) e deferite in stato di libertà 1.722 soggetti, 647 dei quali noti alle Forze di Polizia (75 per gravi reati associativi). Tra le persone deferite il 63,3% sono uomini (1090) e il restante 36,7% sono donne (632). Inoltre, il 60,4% dei deferiti sono cittadini italiani (1040), mentre il restante 39,6% di nazionalità straniera (682). L’azione di contrasto ha permesso di acclarare che, nel periodo in esame, è stata indebitamente percepita la somma complessiva di € 9.379.796,36.
Puglia. Nel territorio della Regione, a fronte di 104.137 nuclei familiari percettori del sussidio, la Legione Carabinieri ha controllato 16.571 famiglie beneficiarie, per 39.409 soggetti. Nel corso delle operazioni sono state riscontrate 1.251 irregolarità (pari al 7,5% dei controlli effettuati) e deferite in stato di libertà 1.055 soggetti, 379 dei quali noti alle Forze di Polizia (12 per gravi reati associativi). Tra le persone deferite il 56,4% sono uomini (595) e il restante 43,6% sono donne (460). Inoltre, il 62,8% dei deferiti sono cittadini italiani (663), mentre il restante 37,2% di nazionalità straniera (392). L’azione di contrasto ha permesso di acclarare che, nel periodo in esame, è stata indebitamente percepita la somma complessiva di € 5.468.784,05.
Abruzzo e Molise. Nel territorio delle due Regioni, a fronte di 27.632 nuclei familiari percettori del sussidio, la Legione Carabinieri ha controllato 6.445 famiglie beneficiarie, per 10.642 soggetti. Nel corso delle operazioni sono state riscontrate 383 irregolarità (pari al 5,9% dei controlli effettuati) e deferite in stato di libertà 319 soggetti, 163 dei quali noti alle Forze di Polizia (2 per gravi reati associativi). Tra le persone deferite 61,1% sono uomini (195) e il restante 38,9% sono donne (124). Inoltre, il 59,9% dei deferiti sono cittadini italiani (191), mentre il restante 40,1% di nazionalità straniera (128). L’azione di contrasto ha permesso di acclarare che, nel periodo in esame, è stata indebitamente percepita la somma complessiva di € 1.917.361,85.
Basilicata. Nel territorio della Regione, a fronte di 9.696 nuclei familiari percettori del sussidio, la Legione Carabinieri ha controllato 6.107 famiglie beneficiarie, per 11.851 soggetti. Nel corso delle operazioni sono state riscontrate 399 irregolarità (pari al 6,5% dei controlli effettuati) e deferite in stato di libertà 388 soggetti, 149 dei quali noti alle Forze di Polizia (1 per gravi reati associativi). Tra le persone deferite il 56% sono uomini (217) e il restante 44% sono donne (171). Inoltre, il 45,6% dei deferiti sono cittadini italiani (177), mentre il restante 54,4% di nazionalità straniera (211). L’azione di contrasto ha permesso di acclarare che, nel periodo in esame, è stata indebitamente percepita la somma complessiva di € 2.346.673,46.
IL REDDITO DI CITTADINANZA
Il D.L. 4/2019, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 28 gennaio 2019, ha introdotto, tra l’altro, il “Reddito di Cittadinanza”, quale misura di inserimento o reinserimento nel mondo del lavoro, di contrasto alla povertà, con l’obiettivo, altresì, di favorire l’inclusione sociale. Il sussidio viene riconosciuto ai nuclei familiari in possesso, al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione (18 mesi prorogabili di ulteriori 18), di svariati requisiti, tra cui quelli:
patrimoniali [ISEE inferiore a € 9.360; proprietà immobiliare in Italia o all’estero non superiore a € 30.000 (esclusa l’abitazione principale); patrimonio mobiliare (depositi, conto corrente, ecc.) non superiore a € 6.000 per nuclei familiari con 1 componente, € 8.000 per nuclei con 2 componenti, € 10.000 per nuclei composti da 3 o più componenti. Altresì, l’istante non deve possedere: navi ed imbarcazioni da diporto; autoveicoli immatricolati per la prima volta nei 6 mesi antecedenti la domanda; veicoli di cilindrata superiore a 1.600 c.c. nonché motoveicoli di cilindrata superiore a 250 c.c. immatricolati per la prima volta nei 2 anni antecedenti l’istanza];
di cittadinanza, residenza o soggiorno (essere cittadino: italiano o dell’Unione Europea; di Paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per lunghi periodi; apolide in possesso di analogo permesso; residente in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi 2 in modo continuativo);
Giudiziari (non essere sottoposto a misura cautelare personale, anche adottata a seguito di convalida di arresto o fermo; assenza di condanne definitive intervenute nei 10 anni precedenti la richiesta per “Associazione di tipo mafioso anche straniere”; “Scambio elettorale politico-mafioso”; “Strage”; “Truffa aggravate per il conseguimento di erogazioni pubbliche”; “Associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico”; “Attentato per finalità terroristiche o di eversione”; “Sequestro di persona a scopo di terrorismo o di eversione”.