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Se il problema ora è il Peter Pan, Biancaneve farebbe bene ad affrettarsi a chiedere asilo politico.
Quella pelle bianca come la neve tanto elogiata potrebbe apparire come un’ostentazione, quasi un insulto a chi tanto chiaro di carnagione non è.
E poi quell’adorazione smisurata dei sette nani…
Perché bella o perché bianca?
E qui la ragazzotta “bianca come la neve” se la rischia. Ad esser tacciati di razzismo è un attimo.
La Disney infatti, in un rigurgito di politicamente corretto, ha deciso di cavalcare la crociata “cancel culture”.
Crociata sponsorizzata dai “nuovi moralisti” che poco tempo fa già si era lanciata a capofitto su classici della cinematografia come “Via col vento” e “Grease”.
E ora il colosso americano dei film di animazione, per non essere da meno, ha puntato il dito, cospargendosi il capo di cenere, contro tre cartoni della sua produzione. Pietre miliari come Peter Pan, appunto, Dumbo e gli Aristogatti che “trasmettono stereotipi e messaggi dannosi e razzisti’.
E senza pensarci su due volte si è “inginocchiato” davanti alla tribù di “Giglio tigrato pellirosse” quella che appare in Peter Pan, giudicando offensivo l’appellativo “pellirosse” nei confronti dei nativi americani.
Ma quelli della Disney non si sono mica fermati qui.
A finire sotto la scure anche gli Aristogatti, e nello specifico la caricatura irriverente del gatto siamese Shun Gon.
Quei denti spioventi, gli occhi a mandorla e le bacchette un vero affronto al popolo asiatico.
E siccome di questi tempi in quanto a baggianate è bene non farsi mancare nulla nel calderone dei brutti, sporchi e cattivi ci è finito pure Dumbo.
E che avrà fatto mai l’elefantino dagli occhi dolci? Nel suo caso a finire sotto accusa sono i versi di una canzone giudicati irrispettosi verso gli schiavi afroamericani che lavoravano nelle piantagioni.
Questo è quanto.
Che qui il politicamente corretto stia sfuggendo di mano è evidente. Come anche che si stia offendendo la nostra intelligenza in nome di una presunta democrazia che altro non è che becero populismo che tanto piace alle anime belle di sinistra, anche a quelle di casa nostra, “inginocchiatori” seriali. Sempre a senso unico, sia chiaro.
Ma intanto il problema è Peter Pan. E Dumbo. E pure Romeo e Duchessa, i micetti innamorati negli Aristogatti.
Quindi, bollino rosso della Disney a suoi tre classici, che si autocensura.
E consiglia la visione di queste pellicole solo in compagnia di adulti ai minori di sette anni. Se poi insieme ai piccoli dovrà esserci il genitore 1 o il genitore 2 questo non ci è dato sapere.
Ma sicuramente sapranno decidere loro di volta in volta, mica come quegli irresponsabili di mamme e di papà che hanno lasciato intere generazioni incustodite in balìa di immagini “dannose e razziste”.
Ma per fortuna ora c’è chi si occupa di noi. E dei nostri figli.
E censura i gatti siamesi, i pellerossa e certe canzoncine.
Tutta roba pericolosissima.
Voi dite di no?
Perché siete razzisti.