In un contesto generale in cui aumenta l’attenzione delle PMI alla sostenibilità ma gli investitori lamentano la scarsità di informazioni ESG, il Forum per la Finanza Sostenibile ha realizzato, in collaborazione con ALTIS – Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, una ricerca sulla rendicontazione non finanziaria delle aziende. L’indagine “PMI italiane e rendicontazione di sostenibilità”, che ha coinvolto 105 aziende, è stata presentata questa mattina, nell’ambito della decima edizione della Settimana SRI, il principale appuntamento in Italia dedicato alla finanza sostenibile, organizzata dal Forum. La ricerca ha approfondito le pratiche di rendicontazione di 46 PMI, insieme alle criticità e agli incentivi che potrebbero spingere le restanti 59 ad avviare questa attività.
Dalla ricerca emerge che le PMI impegnate da più tempo in percorsi di rendicontazione di sostenibilità osservano effetti positivi in termini di accesso a nuove linee di credito (+15%) e miglioramento dei processi di pianificazione (+8,3%) rispetto alle aziende con un’esperienza più limitata su questo fronte. Per incoraggiare le aziende a pubblicare informazioni sulle politiche di sostenibilità, la comunità finanziaria ha un ruolo propulsivo: in particolare, il lancio di prodotti finanziari rivolti alle PMI attente ai temi ESG può incentivare le attività di disclosure.
La ricerca è stata realizzata con il sostegno di BPER Banca, Generali Investments, Intesa Sanpaolo.
PMI italiane e rendicontazione di sostenibilità: le principali evidenze.
Pratiche di rendicontazione:
- Il 30% delle PMI rispondenti vede la presenza di almeno un investitore istituzionale nel proprio capitale di rischio. Di queste, più della metà (55%) rendiconta sui temi di sostenibilità.
- Il periodo di maggior aumento delle pratiche di rendicontazione ESG è quello segnato dalla crisi dovuta alla pandemia di COVID-19, con contrazioni significative del fatturato e degli investimenti delle piccole e medie imprese. Ciò dimostra il progressivo diffondersi della consapevolezza che la sostenibilità non è solo un costo, bensì una risorsa.Motivazioni alla rendicontazione
- Le motivazioni prioritarie che hanno spinto le PMI ad avviare o proseguire il percorso direndicontazione di sostenibilità sono di tipo interno: il bilancio di sostenibilità è percepito come uno strumento efficace per esprimere i valori e i principi di Corporate Social Responsibility dell’impresa (3,7 punti su una scala 1-4) e raccogliere informazioni utili per definire obiettivi di miglioramento delle performance ESG (3,5). Seguono motivazioni di carattere strategico e competitivo, come l’intenzione di migliorare la propria reputazione e la propria attrattività nei confronti di clienti e investitori (3,4).
- La volontà di attrarre nuovi investitori e finanziatori e la risposta alle richieste informative della comunità finanziaria assumono una rilevanza significativamente superiore tra le imprese partecipate da investitori istituzionali (rispettivamente +16% e +21%).Analisi di materialità e temi considerati
• Il 70% delle imprese che redigono un documento di sostenibilità ha effettuato l’analisi di materialità,
cioè l’analisi dei temi di sostenibilità rilevanti per l’azienda. Nella quasi totalità dei casi (96%), nel processo è stato coinvolto almeno un gruppo di stakeholder, soprattutto dipendenti (91%), fornitori (78%) e clienti B2B (72%).
- Risulta nettamente meno frequente il coinvolgimento di finanziatori (47%) e di investitori (38%). È opportuno sottolineare, tuttavia, come l’engagement dei due gruppi sia praticato in misura maggiore quando gli investitori istituzionali sono presenti nel capitale di rischio.
- L’83% delle imprese rendiconta almeno una tematica sociale all’interno del proprio documento di sostenibilità; la percentuale scende leggermente passando agli aspetti ambientali (78%) e di governance (74%).Benefici della rendicontazione, criticità e incentivi
- Oltre a vantaggi di tipo reputazionale, le PMI ritengono di ottenere limitati benefici dalla rendicontazione non finanziaria in termini di acquisizione di nuovi clienti o di accesso privilegiato a finanziamenti e investimenti. Le imprese che hanno pubblicato il primo documento entro il 2018 mostrano un differenziale positivo e significativo in termini di accesso a nuove linee di credito (+15%) e miglioramento dei processi di pianificazione (+8,3%).
- Le imprese che hanno maturato un’esperienza diretta nella rendicontazione di sostenibilità non percepiscono criticità rilevanti al riguardo, salvo la complessità della raccolta di informazioni sulla catena di fornitura. A tal proposito, può incidere negativamente la dipendenza delle PMI dalle informazioni messe a disposizione da fornitori e sub-fornitori di dimensioni analoghe o inferiori.
- Tra le possibili azioni volte a incentivare la rendicontazione ESG, è particolarmente apprezzata l’offerta di un accesso preferenziale a fondi e finanziamenti dedicati alle imprese che redigono un documento di sostenibilità.Imprese che non rendicontano
- Tra le 59 imprese che non hanno intrapreso un percorso di rendicontazione di sostenibilità, 18dichiarano di aver avviato una valutazione in tal senso. Tra le motivazioni alla base, prevale la ricerca di una maggiore attrattività nei confronti dei clienti, seguita dal miglioramento delle performance socio- ambientali e da spinte reputazionali e valoriali.
- Il principale ostacolo percepito all’avvio del percorso di rendicontazione appare la carenza di competenze specifiche interne all’azienda in materia di reporting di sostenibilità; il dato assume una rilevanza maggiore (+15%) rispetto alla percezione delle imprese che hanno maturato un’esperienza diretta pubblicando una reportistica ESG.
*Comunicato Stampa