Il Consiglio nazionale dell’ANDIS riunito in videoconferenza il 12-13 maggio 2021 manifesta apprezzamento per il disegno complessivo del governo in relazione alla Missione 4 del PNRR, in particolare per quanto concerne l’obiettivo strategico di un “significativo miglioramento della qualità del nostro sistema formativo che non può non passare attraverso un innalzamento delle professionalità” e il superamento delle storiche disuguaglianze che lo contraddistinguono. Questo esito ambizioso non è d’altro canto perseguibile senza un profondo rinnovamento della didattica che deve riguardare tutte le scuole del Paese.
In una scuola europea e proiettata verso il futuro non è più sostenibile una didattica prevalentemente frontale e trasmissiva, né il processo di innovazione può interamente essere affidato alla digitalizzazione e alle nuove tecnologie. Più che mai, dopo la tragedia della pandemia, è necessario ripartire dalla centralità degli studenti e delle studentesse, dalle loro relazioni e dalle loro emozioni, nel quadro di una didattica, tesa all’armonizzazione degli ambienti di apprendimento, attiva e partecipata che trovi nelle attività di laboratorio, collaborative e di gruppo il proprio contesto operativo.
Suscita pertanto perplessità e viva contrarietà la formulazione del PNRR presentata alle Camere dove la formazione in servizio non compare, come nella precedente bozza, come “obbligatoria per tutto il personale scolastico” e dove si prevede una “struttura leggera e funzionale all’erogazione solo di corsi on line”, finanziata con risorse pari a 0,03 miliardi.
La formazione deve essere leva strategica e irrinunciabile di qualsiasi serio processo di miglioramento della nostra scuola, per cui non può dipendere dalla volontaria disponibilità di ogni singola unità di personale. La formazione iniziale e in servizio, che non può essere solo ed esclusivamente “on line”, deve disporre di adeguati finanziamenti e di strutture di supporto permanenti e qualificate.
Il Consiglio nazionale dell’ANDIS richiede pertanto che sia ripristinata la definizione di formazione presente nella precedente bozza del PNRR, come “obbligatoria per tutto il personale scolastico” e che siano sostanzialmente incrementati i fondi da destinare alla stessa formazione del personale, da implementare secondo percorsi e modalità da definire anche con il contributo delle associazioni professionali della scuola.
*Comunicato stampa Andis, Associazione Nazionale dei Presidi