Il Consiglio Nazionale dell’ANDIS (Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici), riunitosi a Battipaglia (SA) dal 9 all’11 maggio, ha espresso, in merito ai fondi del PNRR destinati alle scuole, la necessità di evidenziare “la condizione di forte difficoltà e preoccupazione che le scuole stanno attraversando nella gestione della quotidianità”.
L’Associazione sottolinea, in primis, un “eccessivo carico di procedure burocratiche che impattano fortemente sulle mansioni del DS e del DSGA e rendono estremamente faticosa la gestione quotidiana, ponendo in secondo piano la funzione di coordinamento pedagogico e didattico del dirigente scolastico”. L’ANDIS inoltre pone l’accento sulla “farraginosità delle diverse piattaforme, in particolare per i DM 170/22, DM 65/23 e DM 66/23 che costringono ad operazioni incongruenti rispetto alle procedure e ai gestionali in uso nelle scuole, prima fra tutte l’obbligo della validazione delle attività da parte dei DS o dei loro delegati, entro la mezzanotte di ogni giorno”. Un’altra criticità, secondo l’Associazione, è rappresentata sulla “definizione di target ambiziosi, in particolare per il DM 66/23, e assenza di leve giuridiche per garantire la partecipazione del personale alle attività di formazione, con l’incertezza di raggiungere il target e con il conseguente rischio di non ricevere i fondi previsti”. Vengono inoltre evidenziate le “problematicità ad individuare docenti e studenti disponibili a partecipare ai percorsi previsti, a causa della sovrapposizione di azioni, a volte anche simili, in un tempo troppo limitato”, e le “difficoltà finanziarie delle scuole che devono affrontare budget di spesa complessivi molto elevati a fronte di acconti non sufficienti a garantire la progressione delle attività con il rischio di impoverire la dotazione ordinaria per gli indispensabili anticipi di cassa”.
Il Consiglio Nazionale ANDIS, pertanto, auspica “interventi mirati a semplificare le procedure, tempi certi nel conferimento delle risorse a seguito delle rendicontazioni presentate, al fine di garantire alle scuole anche con capacità di spesa inferiori di assolvere agli oneri previsti e condivisione dei criteri di rendicontazione delle attività implementate, che chiariscano anche i ruoli e le funzioni di chi sarà deputato al controllo”.