La proposta di legge ha lo scopo di aumentare le possibilità di scelta e la libertà di espressione su internet per tutti i cittadini
La IX Commissione Trasporti della Camera dei deputati ha ripreso in questi giorni la discussione sulla proposta di legge firmata dall’On. Quintarelli (gruppo Misto) e altri relativa a “Disposizioni in materia di fornitura dei servizi della rete internet per la tutela della concorrenza e della libertà di accesso degli utenti” presentata lo scorso 8 luglio 2014.
L’esame, iniziato il 6 maggio 2015, è stato trasferito dall’Assemblea alla Commissione in sede legislativa il 21 aprile di quest’anno (cosa significa quando le Commissioni esaminano un provvedimento in sede legislativa). Il provvedimento potrà pertanto essere discusso e approvato in prima lettura direttamente in Commissione, senza essere sottoposto all’esame dell’Aula della Camera. Relatore del provvedimento è l’On. Coppola (PD).
Il provvedimento rappresenterebbe il primo passo del nostro Paese verso la “Net Neutrality”, ma non solo, come spiega il primo firmatario sul suo blog Svolta Digitale in un articolo dello scorso anno:
“Nel dibattito sulla net neutrality la cosa secondo me più fuorviante sta nel nome: attraente dal punto di vista comunicativo, ma non esplicativo della complessità che sottende. Una Rete non neutrale può entrare nel merito delle comunicazioni delle persone, sfiorando questioni legate ai diritti civili. Una Rete non neutrale consente di orientare le scelte degli utenti, distorcendo la concorrenza nello attività che dalla Rete dipendono. La neutralità della rete è una possibile soluzione ex-ante a potenziali vulnus a principi da tutelare: diritti civili e concorrenza. Nella mia accezione una Rete Neutrale è quella in cui l’operatore rispetta questi principi, non condiziona le scelte degli utenti, orientando i comportamenti del mercato. Questa è l’idea che sottende la proposta di legge che abbiamo presentato assieme ai colleghi dell’intergruppo innovazione e di Scelta Civica e che oggi ha fatto il suo primo passaggio in Commissione IX alla Camera”.
La proposta di legge si compone di 4 articoli:
- L’articolo 1 della proposta di legge reca le definizioni.
- L’articolo 2 qualifica il servizio di accesso a internet al fine di evitare ex ante offerte commerciali ingannevoli.
- L’articolo 3 stabilisce i limiti della gestione del traffico praticabile dagli operatori e delle relative modalità di offerta commerciale, nel rispetto del principio che la scelta di eventuali prestazioni, oltre al «normale» accesso a internet (cosiddetto «best effort») deve essere effettuata liberamente dall’utente.
- L’articolo 4 stabilisce il diritto degli utenti di reperire liberamente contenuti, servizi e applicazioni legali, su qualunque piattaforma, senza alcun condizionamento da parte del gestore della piattaforma stessa.
Il provvedimento intende quindi preservare quell’aspetto di Internet che ne ha determinato il rivoluzionario successo e impatto in ogni tipo di attività umana, ovvero la possibilità per i nuovi fornitori di servizi di mettersi in concorrenza con i più grandi operatori con un investimento anche relativamente modesto e di incentivare, così, un’innovazione competitiva fortissima e produttrice di enormi benefìci per gli utenti.
Sono gli utenti, liberi da ogni condizionamento, e non i fornitori di accesso a internet, a poter chiedere di privilegiare una classe di servizio; non sono gli operatori a imporlo agli utenti sulla base di accordi stipulati con fornitori di contenuti e servizi.