Il Consiglio Nazionale dell’ANDIS (Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici), riunitosi a Battipaglia (SA) dal 9 all’11 maggio, ha affrontato, tra i temi inseriti nell’ordine del giorno, la questione della valutazione formativa. L’ANDIS “sollecita un dialogo con il Ministero in merito al disegno di legge 924-bis, già approvato al Senato e ora al vaglio delle commissioni della Camera, che introduce una radicale revisione della disciplina in materia di valutazione delle studentesse e degli studenti”. Secondo l’Associazione, la revisione “rischia di vanificare il grande lavoro che le scuole hanno fatto in questi anni per accompagnare migliaia di docenti verso un impianto valutativo chiaro, trasparente e collegato agli obiettivi”.
L’ANDIS ribadisce l’intenzione di “continuare a supportare i dirigenti scolastici in modo da evitare che la valutazione in itinere, periodica e finale sia schiacciata verso aspetti sommativi, che oltre a non rispettare quanto previsto dall’art. 1 del D. Lgs. 62/2017, è anche poco coerente con gli studi e gli approfondimenti di tanti accademici e studiosi”, sottolineando che “il voto (o il giudizio sintetico), riconosciuto da una parte dell’opinione pubblica come uno strumento chiaro ed efficace, è il modo con cui si porta a sintesi un insieme di valutazioni basate su prove e atti spesso disomogenei tra loro”.
L’Associazione, inoltre, ritiene “necessario un profondo ripensamento dell’approccio metodologico e valutativo della scuola secondaria di primo e di secondo grado, dove risultano essere evidenti i dati di insuccesso e di dispersione esplicita e implicita”. Si considera “urgente una riflessione su questi gradi di scuola, anche per non disperdere quanto si sta realizzando in merito al mentorship e al tutorship, previsti da progetti PNRR, che portano gli studenti ad essere consapevoli delle loro capacità e delle loro difficoltà”.
L’ANDIS, pertanto, si impegna “a diffondere impostazioni valutative più funzionali al miglioramento degli apprendimenti in base a quanto previsto dal D. Lgs. 62/2017 che esplicita che la valutazione ‘ha finalità formativa ed educativa e concorre al miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo degli stessi, documenta lo sviluppo dell’identità personale e promuove la autovalutazione di ciascuno in relazione alle acquisizioni di conoscenze, abilità e competenze’”.
Il Consiglio Nazionale ribadisce la necessità di “fornire ai Dirigenti Scolastici strumenti per far crescere nella scuola la cultura della valutazione, orientata alla progettazione del miglioramento continuo”.