Secondo l’Osservatorio demenze dell’ISS, la demenza nei paesi industrializzati interessa circa l’8% degli over 65 e supera il 20% tra gli over 80. Secondo alcune proiezioni, i casi di demenza si potrebbero triplicare nei prossimi 30 anni nei paesi occidentali, senza contare gli effetti devastanti della Pandemia su questo ed altre patologie.
Ad intervenire contro la demenza è l’associazione Senior Italia FederAnziani, storico baluardo a difesa della cosiddetta terza età. Il presidente, Roberto Messina, è un economista sanitario che ha sempre lavorato nel terzo settore. “Il mio impegno – spiega in un’intervista a LabParlamento – è andato sempre sui temi della sanità e delle politiche per la terza età, e da questo negli anni ho fondato e guidato prima OTE (Osservatorio della Terza Età) e poi, fino ad oggi, Senior Italia FederAnziani, di cui sono presidente e coordinatore del centro studi”.
“Porto avanti lo stesso impegno a livello internazionale come presidente europeo SIHA – Senior International Health Association, e lavorando come membro di organismi istituzionali a livello nazionale, internazionale e regionale, oltre che attraverso le pubblicazioni e le partecipazioni a congressi medico-scientifici, in cui unisco la mia esperienza di economista sanitario alla necessità di rappresentare il punto di vista dei pazienti”.
Cos’è Senior Italia FederAnziani, come nasce e di cosa si occupa?
Senior Italia FederAnziani è la federazione delle associazioni della terza età fondata nel 2006 con lo scopo di tutelare i diritti e migliorare la qualità della vita degli over 65. Riunisce numerose associazioni per un totale di 3.700 Centri Sociali per Anziani (CSA) su tutto il territorio nazionale ed oltre 3,8 milioni di persone aderenti. Crediamo nella valorizzazione delle persone Senior come risorsa insostituibile per la famiglia e la società. Stimoliamo le persone a puntare sulla prevenzione promuovendo la salute, puntiamo sulla digitalizzazione dei processi portando l’attenzione sulle principali criticità che gli anziani affrontano nella loro vita confrontandoci con le istituzioni per risolvere le problematiche che li riguardano sul nascere.
Quali sono i progetti principali in campo?
Sicuramente c’è Pronto Senior Salute. Un servizio che aiuta a far rispettare i tempi di legge per visite mediche ed esami. Oltre questo siamo alle prese con numerose campagne di sensibilizzazione su tematiche importanti come: diabete, ipercolesterolemia, bpco, ipoacusia, incontinenza e molte altre. Queste campagne vengono veicolate su diversi canali, uno dei più importanti è Senior News, un telegiornale su misura di Senior che circola sia in versione video che audio. In ultimo ma non per ultimo stiamo per lanciare un importante progetto suo decadimento cognitivo.
Di cosa si tratta?
Bisogna premettere che il decadimento cognitivo è un argomento che interessa, basta guardare i numeri. Secondo l’Osservatorio demenze dell’ISS, la demenza nei paesi industrializzati interessa circa l’8% degli over 65 e supera il 20% tra gli over 80. Secondo alcune proiezioni, i casi di demenza si potrebbero triplicare nei prossimi 30 anni nei paesi occidentali.
Su cosa si basa il progetto?
Il progetto si basa sul sistema “e-memory”, un innovativo metodo nato per migliorare la qualità della vita delle persone affette da forme di demenza, rallentando il decadimento cognitivo, favorendo l’utilizzo e il mantenimento temporaneo delle funzioni residue, aiutando a fissare la memoria a breve termine e promuovendo nel complesso l’autostima della persona. Il sistema prevede, infatti, un’attività di stimolazione, condotta attraverso una terapia non farmacologica, che interviene non solo sulla sfera conoscitiva, ma anche su quella affettiva, sociale, comportamentale, relazionale, utilizzando tecniche differenti e spronando un processo attivo di cambiamento. Il sistema e-memory è frutto di un lungo lavoro condotto dalla Federazione attraverso un board composto dalle massime autorità in ambito medico-scientifico psichiatrico e non solo.