Nonostante i numeri, legislatura regionale al via. Il dialogo sui temi ha portato a un asse con M5S, che per ora regge. Domani discorso di insediamento
Se a livello nazionale prosegue lo stallo sulla formazione del nuovo Governo (in vista del secondo giro di consultazioni a Quirinale, a oggi non si registrano cambi di posizione da parte di M5S, centrodestra e Pd), sul piano locale c’è un caso in cui la mancanza di numeri non sembra pregiudicare il regolare funzionamento delle Istituzioni: si tratta della Regione Lazio, dove lo scorso 4 marzo Nicola Zingaretti è stato confermato presidente senza tuttavia poter disporre di una maggioranza in Consiglio Regionale.
Sin dai giorni successivi al voto Zingaretti, esponente Pd ‘non allineato’ con la stagione politica di Matteo Renzi, ha sostenuto di voler avviare con tutte le forze politiche un dialogo sulle principali esigenze del territorio, e il suo approccio pragmatico ha finora dato i suoi frutti sia per la formazione di una Giunta di centrosinistra in cui ha trovato posto anche Liberi e Uguali che, soprattutto, per l’inizio di un confronto con il Movimento 5 Stelle destinato a diventare sempre più intenso nei prossimi giorni e settimane.
I pentastellati, infatti, hanno scelto di non sostenere né l’ipotesi di dimissioni di massa dell’opposizione per provocare la decadenza del governatore (sul modello di quanto accaduto a Roma, nel 2016, con l’allora sindaco Ignazio Marino), né l’idea di una mozione di sfiducia preventiva avanzate da Sergio Pirozzi e dai consiglieri di Lega e Fratelli d’Italia, optando per un profilo da ‘partito di governo’. Come dichiarato ieri da Davide Barillari, esponente grillino di primo piano nel Lazio, “in 3 mesi dobbiamo capire se su temi importanti come la sanità e i trasporti riusciamo a costruire qualcosa con la giunta Zingaretti. Questo rapporto finora sta funzionando, per quelle che sono le regole che ci siamo dati”, aggiungendo al tempo stesso che “cerchiamo di portare avanti questa collaborazione, ma abbiamo una mozione di sfiducia pronta qualora il Pd prendesse un’altra direzione”.
Dunque, un mix tra convergenze su temi concreti e aperture di credito temporanee dovrebbe portare all’effettiva partenza della legislatura laziale nella giornata di domani, quando Nicola Zingaretti comunicherà in Aula l’avvenuta nomina della Giunta e terrà il suo discorso di insediamento. In questo senso, la conferma (avvenuta la scorsa settimana) del dem Daniele Leodori a presidente del Consiglio Regionale con 29 voti, quando il centrosinistra dispone di 24 seggi, può indurre all’ottimismo il presidente della Regione. Almeno per ora.