Secondo il direttore di IPR Marketing, Antonio Noto, le rilevazioni influenzano molto meno rispetto a ciò che i media pensano e scrivono. L’importanza della comunicazione
di Rita Murgese
“I sondaggi riflettono un’opinione creata dai media” scriveva il filosofo francese Pascal Bruckner nel saggio Il fanatismo dell’Apocalisse. Un contesto che probabilmente non si addice all’Italia della campagna elettorale 2018, perché in questi giorni, a ridosso della chiusura delle liste di candidati alle Politiche di marzo, assistiamo a una narrazione in contrasto con ciò che, ad esempio, sottolinea a LabParlamento un esperto di sondaggistica, il direttore di IPR Marketing, Antonio Noto.
Secondo alcuni media italiani i sondaggi hanno svolto un compito diverso dal solito, non più solo guide per i partiti ma numeri decisivi nella composizione delle liste dei candidati parlamentari. E’ d’accordo con questa visione?
“Non sono convinto che sia realmente così. La composizione delle liste è scelta esclusivamente dai partiti ed è quindi indipendente dal risultato dei sondaggi. Al limite, solo le coalizioni di centrodestra e di centrosinistra, dovendo dividere i collegi uninominali tra le varie anime del gruppo, si sono affidati alle percentuali per analizzare il peso dei vari partiti. Ovviamente se una formazione politica è più forte lo è anche in termini di contrattazione”.
Quindi i sondaggi non hanno influito sul ridimensionamento dei candidati parlamentari?
“Quello che posso dire, in base alla mia esperienza, è che stiamo assistendo a una sbagliata interpretazione dei numeri. I sondaggi influenzano molto meno rispetto a ciò che i media pensano e scrivono. Si tratta di uno strumento meramente scientifico che fotografa un contesto legato all’attualità non previsionale”.
Allora è normale che la previsione sondaggistica si riveli diversa dal risultato elettorale, a prescindere dai cosiddetti ‘indecisi dell’ultima ora’?
“Sì, non dipende dalle rilevazioni ma da cosa accade in campagna elettorale, quindi dalla capacità del partito di guadagnare consensi in corso d’opera. Molto dipende, ad esempio, dall’abilità comunicativa di una determinata formazione”.