Via all’operazione che porterà il segretario lungo la penisola per 8 settimane, visitando tutte e 107 le Province. Un racconto dell’Italia a partire dai territori
Parte oggi da Roma il “Treno dell’ascolto” con cui Matteo Renzi si sposterà lungo la penisola per ben 8 settimane, visitando tutte e 107 le province del Paese. Prime tappe nei Comuni terremotati del centro Italia. Nel tardo pomeriggio il treno dem arriverà a Spoleto dopo aver già passato in rassegna Farfa, Civita Castellana e Narni. Lo stop si aggirerà sui 90 minuti per volta.
Ad ora l’itinerario a disposizione sul sito del Partito Democratico copre solo la prima settimana del tour; entro il 21 ottobre il convoglio sarà già transitato nelle Marche, in Abruzzo, Molise e Puglia. È però certo che dal 27 al 29 ottobre si troverà alle pendici del Vesuvio in occasione della Conferenza Programmatica del PD nel capoluogo partenopeo.
Dalle dichiarazioni di Renzi e da una lettera indirizzata a dirigenti, eurodeputati e parlamentari del PD emerge che l’obiettivo è quello di tessere un racconto dell’Italia a partire dai territori, ricercando il contatto sia con realtà di crisi sia con storie di successo.
Il treno, lungo 150 metri, è composto da 5 vagoni (3 di Freccia Bianca e due di Intercity). Una delle carrozze è stata assegnata alla stampa e un’altra adibita a sala riunioni con Wi-Fi a disposizione. Se i passeggeri faranno la staffetta a seconda dei temi e dei territori in questione, il “personale” del treno, invece, sarà fisso. L’equipaggio sarà infatti formato – in parte – da venti giovanissimi che racconteranno la storia del viaggio dalle prime linee, un racconto intitolato “Destinazione Futuro” per cui è stato aperto un canale Instagram dedicato dove verranno condivisi contenuti usando l’hashtag #trenoPD. La capienza totale è di 100 persone.
Tuttavia, tra i tanti numeri messi in evidenza nella sezione “Tutti i numeri del treno” mancano sicuramente quelli legati ai costi. Trenitalia sta affittando al PD il treno a prezzo di mercato e le stime che stanno circolando in queste ore si aggirano intorno ai 400mila euro, considerando le tariffe del listino della società in base a chilometraggio, infrastrutture, personale ecc. Questo senza contare il fatto che il treno è stato personalizzato con immagini dei paesaggi italiani più disparati e che sono stati adattati gli interni. Nessun dettaglio, poi, sulle spese di vitto e alloggio per lo staff.
Molto interessante è il post di smentita di Renzi sui costi arrivato su Facebook in cui sostiene che il bilancio verrà fatto soltanto alla fine e che non si raggiungeranno quelle cifre; interessante specie se si pensa al fatto che nei prossimi giorni sarà online il sito treno.partitodemocratico.it dedicato ad una campagna di fundraising per sostenere economicamente il viaggio.
Il tutto, non dimentichiamo, sta avvenendo in un contesto di bilancio in rosso del Partito Democratico, pari a 9,5 milioni di euro, derivante dalle spese per la campagna del referendum di dicembre 2016, con 184 dipendenti in cassa integrazione.
Il progetto è sostanzialmente ascrivibile ad una campagna elettorale iniziata prima del fischio ai blocchi di partenza; un treno che potrebbe diventare, in un caso, il simbolo di una svolta, nell’altro, di un buco nell’acqua. In ogni caso un investimento economico significativo che a questo punto solo le prossime elezioni potranno rivelare se avrà un buon indice di ritorno o meno.