Soprattutto al Senato. Alla Camera qualche “responsabile” in più c’è. E qualcun altro si è anche trovato per rimpiazzare i dissidenti di Italia Viva.
Come quel sì alla fiducia al premier di Renata Polverini, deputata di Forza Italia, che all’indomani del passaggio in aula si è peraltro affrettata a rinnegare il suo passato. “Mai stata fascista”, ha tentato di ricrearsi una verginità politica l’ex presidente della Regione Lazio, consapevole che per quelli del Pd il suo assenso al governo è un boccone assai amaro da ingoiare. Ma quest’affermazione della Renata de’ noantri ci fa preoccupare.
Non perché sia obbligatorio inneggiare al Ventennio. Per carità. Ma perché evidentemente quelle foto che la ritraevano fiera e gaudente con il braccio teso dovevano esser la conseguenza di un problema di salute. Un’improvvisa paresi, forse. Così giovane, dispiace. Ma ora comunque pare abbia risolto, perché l’altro pomeriggio alla Camera, per votare la fiducia a Conte, il braccetto abbiamo visto che le funzionava benissimo.
“Aiutateci”, era stata l’invocazione del premier in aula. E Renatona ha risposto “Ecchime!”.
Poi ci sono state le capriole e i colpi di teatro a palazzo Madama, tipo quello dell’ex pentastellato, ora nel gruppo Misto, Ciampolillo che ha avuto il suo quarto d’ora alla Scilipoti. Chi fosse prima di farsi desiderare a ben due chiame forse lo sapeva solo la madre. Ma ora sappiamo un sacco di cose su di lui, anche che gradirebbe occuparsi di “vanghe e di zappe”. Pare, infatti, sia appassionato di agricoltura. E una seggiolina libera in quel ministero, guarda caso, ci sarebbe. Teresa Bellanova non ha ancora finito di chiudere gli scatoloni, che già la rimpiazzano? Ma queste son cattiverie.
Poi, perché questi salva cadrega abbiano nomi così variegati è un mistero.
Da Scilipoti a Ciampolillo, più che cognomi sembrano degli scioglilingua.
Vero è che in soccorso al balbettante Giuseppì è intervenuta anche la senatrice Rossi di Forza Italia. Cognome piuttosto comune, decisamente banale. Ma non è certo banale il ruolo che ha ricoperto in passato la Maria Rosaria, appunto Rossi, quasi una perpetua per il Cavaliere Berlusconi. Anche questo cambio di casacca stupisce. E non poco. Sicuramente più di quello alla Camera della Polverini, che in Forza Italia già scalciava da un po’. Questioni di cuore, ha sussurrato qualche malelingua. Ma questi sono veramente affari suoi. Finché però non si trasformano in rigurgiti di “responsabilità”. E lì diventano anche affari nostri. Ma magari tra qualche giorno scopriamo le passioni e le aspirazioni sia della senatrice Rossi che della deputata Polverini, tipo quella per l’agricoltura di Ciampolillo.
E tutto questo chiacchiericcio lo mettiamo a tacere.
Hai visto mai che il buon Giuseppì non le accontenti entrambe?
Una bella poltroncina e non se ne parla più.