Sergio Mattarella sarà il presidente della Repubblica per i prossimi sette anni. A deciderlo, sono stati i 1.009 grandi elettori al termine dell’ottava votazione, dopo una giornata intensa, ricca di colpi di scena, terminata con i capigruppo in fila al Quirinale per chiedere a Mattarella di accettare un incarico bis.
Nel corso dello scrutinio, interrotto al raggiungimento del quorum dei 505 voti necessari, un lunghissimo applauso ha salutato la rielezione del capo dello Stato che rappresenta per molti la vera e propria ciambella di salvataggio per il nostro Paese.
Una decisione, quella di virare sul bis del presidente, che sembrava esser stata scartata almeno dal centrodestra, prima di arrivare alla rottura delle trattative questa mattina e all’annuncio di Salvini di accogliere la richiesta giunta dal voto della settima elezione nella quale Mattarella aveva raccolto tantissime preferenze.
Sullo sfondo il silenzio istituzionale di Mario Draghi, che nella conferenza stampa di Natale aveva reso pubblica la sua disponibilità ad un eventuale investitura per il Colle. La scelta di Mattarella segna una svolta anche nella prassi istituzionale del nostro Paese. La nostra Costituzione, infatti, pur non prevedendo un limite all’incarico bis del capo dello Stato, solo nel caso di Giorgio Napolitano aveva visto realizzarsi tale opportunità.
Una decisione, quella dei grandi elettori, che evita all’Italia una grave crisi di governo in un momento storico di grande emergenza, con la pandemia in corso e la necessità di portare a compimento tutti i passi necessari per ottenere i fondi del Pnrr messi a disposizione dall’Europa.
Un compito che, secondo molti, soltanto Mario Draghi poteva portare a compimento, con il supporto di una larga maggioranza che a questo punto dovrebbe rinsaldarsi sull’asse Mattarella-Draghi.