La Svezia è tra i Paesi più “sostenibili” d’ Europa. L’Italia arranca, soprattutto sul fronte lavoro dignitoso e crescita economica. I dati dell’ultimo report dell’Alleanza italiana per la sostenibilità
Italia sostenibile ad intermittenza. Questo è quello che emerge dal quarto rapporto ASviS che monitora il percorso del nostro Paese verso i 17 obiettivi dell’Agenda 2030.
Secondo il rapporto di quest’anno, infatti, l’Italia migliora in nove dei 17 indicatori e cioè salute, uguaglianza di genere, condizione economica e occupazionale, innovazione, disuguaglianze, condizioni delle città, modelli sostenibili di produzione e consumo, qualità della governance e cooperazione internazionale. Ma peggiora nelle seguenti sei aree: povertà, alimentazione e agricoltura sostenibili, acqua e strutture igienico-sanitarie, sistema energetico, condizione dei mari ed ecosistemi terrestri. Risulta stabile, invece, per quanto riguarda l’educazione e la lotta al cambiamento climatico.
Interessante però è vedere come l’Italia si piazza nella classifica della sostenibilità a livello europeo.
Per esempio, l’obiettivo 1 (sconfiggere la povertà) vede lo “stivale” in quart’ultima posizione. Al primo posto risulta esserci la Repubblica Ceca, all’ultimo la Bulgaria.
Il primo posto rispetto all’obiettivo 2 (sconfiggere la fame) lo conquista invece la Danimarca. Ultima Malta, l’Italia è dodicesima, ma piazzandosi sopra la media Ue.
Andiamo molto meglio in ambito salute e benessere (obiettivo 3) dove conquistiamo il sesto posto. Medaglia d’oro alla Svezia, ultima la Lettonia.
Il primato per l’istruzione di qualità (obiettivo 4) è ancora della Svezia. La Romania è in fondo alla classifica, ma anche l’Italia non porta a casa un gran risultato (quart’ultima).
Svezia in testa e Ungheria ultima per la parità di genere (obiettivo 5). L’Italia è tredicesima, ma di poco sotto la media Ue.
Sfiora il podio il nostra Paese per energia pulita e accessibile: è quarta. Portogallo è avanti a tutti, Polonia dietro a tutti.
Dove ce la passiamo male è rispetto all’obiettivo 8 (lavoro dignitoso e crescita economica). La Svezia è ancora prima, la Grecia è ultima, l’Italia è penultima.
Anche rispetto all’obiettivo 9 (imprese, innovazione e infrastrutture) la Svezia stacca tutti. L’Italia è al diciassettesimo posto, ultima la Romania.
Ancora il nord Europa davanti a tutti nell’Obiettivo 10 (ridurre le disuguaglianze): primo posto per la Finlandia, ultima la Bulgaria. Ventunesima posizione per l’Italia (tre posizioni più in basso rispetto alla media Ue);
L’Obiettivo 11 (città e comunità sostenibili) vede invece prima l’Irlanda, ultima la Romania e diciottesima l’Italia;
Sul consumo e sulle produzione responsabili (obiettivo 12) i primi sono i Paesi bassi. L’Italia questa volta è medaglia d’argento. Ultima l’Estonia;
Nella lotta contro il cambiamento climatico (Obiettivo 13), invece, la prima è Malta, ultimo il Lussemburgo e l’Italia è settima;
Perde terreno la Svezia rispetto all’obiettivo 14 (vita sott’acqua): è ultima. Paesi Bassi in testa invece, l’Italia è diciassettesima.
Per l’obiettivo (vita sulla terra), invece, ad essere prima è la Slovenia, la Polonia ultima. Settimo posto per l’Italia.
Obiettivo 16 (pace, giustizia e istituzioni solide) e Obiettivo 17 (partnership per gli obiettivi) registrano un significativo peggioramento dell’Italia rispetto al 2010.
In entrambi gli obiettivi la Grecia è ultima. Finlandia in testa invece per l’obiettivo 16 e Paesi Bassi per l’Obiettivo 17.
Dunque l’Europa del Nord è più avanti degli altri in termini di attuazione dell’Agenda 2030. L’Italia ha ancora molta strada da fare. Speriamo si inizi a percorrerla rapidamente.