Oltre 4.700 Progetti approvati e finanziati, per un importo totale di oltre 59 milioni di euro, l’adesione di più di 750mila lavoratori e di quasi 142mila imprese provenienti da tutti i comparti, soprattutto microimprese (fino a 9 dipendenti) che rappresentano l’89% del totale, a cui si aggiunge il 10% di piccole imprese, con un numero di dipendenti compreso tra i 10 e 49.
Sono questi i numeri emersi del rapporto FondItalia 2022, che fotografa 13 anni di attività del Fondo Paritetico lnterprofessionale Nazionale per la Formazione Continua, presentato a Roma, nella suggestiva cornice dell’Ara Pacis, durante il convegno “Prove di sistema per la ripresa economica del Paese”.
«La formazione costante si è dimostrata volano di resistenza in questi due anni di criticità dovuti all’emergenza sanitaria e ha tutte le carte in regola per essere motore di crescita e di sviluppo, se inserita in piani d’azione integrati – ha detto Francesco Franco, presidente di FondItalia–. Presentando il nostro Rapporto 2022, oltre a illustrare l’andamento della formazione in Italia dal 2009 ad oggi, ci interroghiamo su quali direzioni prendere per farci trovare pronti agli irrinunciabili appuntamenti con PNRR e Gol».
LE MICRO IMPRESE SCELGONO FONDITALIA
Il Fondo, che in questi 13 anni di attività è cresciuto costantemente, si conferma, come detto, il punto di riferimento per le microimprese (da 1 a 9 dipendenti), che costituiscono l’89% delle imprese aderenti, in prevalenza localizzate nel Sud e nelle Isole (66%) e provenienti da settori diversi. Le microimprese si confermano il principale bacino di adesioni per il Fondo, confermando la bontà di alcune politiche adottate da FondItalia, come la possibilità per le imprese di tali dimensioni di aggregare le proprie risorse in Conti di Rete, facilitandone l’ingresso nel “sistema Fondi” e l’accesso alle risorse per la formazione continua.
Commercio, costruzioni e hospitality i settori più rappresentati in FondItalia
Anche la distribuzione delle imprese aderenti al Fondo mostra una sostanziale stabilità nel tempo: in evidenza, per quanto riguarda le imprese, quello del commercio all’ingrosso e al dettaglio (25%), quello delle costruzioni (14%), quello alberghiero e della ristorazione (13%) e quello delle attività manifatturiere (12%). Tra i settori più rappresentati, per quanto riguarda il numero di lavoratori, si evidenziano i medesimi, anche se con ordine e percentuali leggermente differenti: commercio all’ingrosso e al dettaglio (19%), quello delle attività manifatturiere (16%), quello alberghiero e della ristorazione (11%) e quello delle costruzioni (10%).
FondItalia attrae nuove imprese
Soprattutto grazie all’attività promozionale svolta a livello locale dalle Articolazione Territoriali, si conferma la capacità di FondItalia di raggiungere bacini di utenza sinora esclusi dalle opportunità di formazione finanziata: il 75% delle imprese e il 60% dei lavoratori attualmente aderenti a FondItalia, infatti, non risulta provenire da altri Fondi.
Nel periodo 2010 – 2021, i Progetti complessivamente approvati sono stati 4.735; di questi 4.588 sono stati conclusi, per un totale di 59.053.492 euro di contributi approvati e 52.860.019 euro di contributi erogati. Dal 2020, FondItalia ha deciso di pubblicare, ogni anno, un solo Avviso suddiviso in sei sportelli così da consentire, alle imprese aderenti, una coerente programmazione a lungo termine delle attività formative.
IL BIENNIO 2020-2021
Di oltre 22 milioni e mezzo il contributo approvato ed erogato dal Fondo nel biennio 2020-2021, grazie ai due Avvisi pubblicati con l’obiettivo di promuovere la crescita e la qualificazione professionale dei lavoratori a supporto dello sviluppo e dell’innovazione nelle imprese. Fra le tematiche prioritarie della formazione finanziata: l’adozione di nuovi modelli di gestione aziendale, le competenze linguistiche, la green economy e il supporto all’internazionalizzazione.
Lombardia, Puglia e Lazio le regioni da cui provengono le imprese con più finanziamenti
Lombardia, Puglia e Lazio le Regioni con il maggior numero di imprese che hanno beneficiato di attività formative finanziate dal Fondo. Commercio, manifattura, costruzioni e sanità i comparti di provenienza delle imprese e dei lavoratori interessati dall’attività formativa.
Gli uomini si formano di più rispetto alle donne
Ancora a prevalenza maschile la platea dei lavoratori destinatari dell’attività formativa (oltre il 60% per entrambi gli Avvisi 2020 e 2021), con cittadinanza italiana (85% per entrambi gli Avvisi), di età media, compresa tra i 40 ed i 49 anni (29% per entrambi gli Avvisi), con diploma di scuola media superiore (39% la media tra i due Avvisi).
Formazione in aula prevalente, ma cresce la modalità a distanza
Per quanto riguarda le modalità formative favorite nell’ambito dei Progetti finanziati mediante i 2 Avvisi, la formazione d’aula è stata prevalente con, rispettivamente, il 63% e il 54%. Da sottolineare però una crescita di 9 punti percentuali della modalità a distanza (35% nel 2020 e 44% nel 2021), come conseguenza dell’emergenza sanitaria e di un nuovo approccio del mondo del lavoro all’utilizzo degli strumenti digitali sia in ambito lavorativo che professionale.
«Che la formazione costante e continua sia percepita dalle imprese come strumento fondamentale per la ripresa economica del Paese lo dicono i numeri: nel biennio della pandemia, sono stati approvati oltre 1.400 progetti formativi, con una tendenza alla crescita rispetto al quinquennio precedente – sottolinea Egidio Sangue, direttore e vicepresidente di FondItalia –. L’indagine condotta dall’Inapp nel 2021, che ha certificato che un italiano su due ha competenze obsolete e che solamente il 25% fa formazione, evidenzia che i margini di intervento sono ancora molto ampi. Inoltre, l’accelerazione di digitalizzazione, automazione, riorganizzazione delle mansioni, frutto della pandemia e della crisi economico-sociale derivata, e l’impegno relativo all’indirizzo e alla gestione di grandi risorse economiche – PNRR, GOL – hanno messo in evidenza come l’implementazione di un sistema per le politiche attive sia oggi fra le più urgenti priorità del Paese. Dobbiamo partire da qui e dalle grandi opportunità che ci attendono sul piano economico e degli investimenti per realizzare politiche attive che possano concretamente realizzare un’idea di lavoro dignitoso e sicuro di cui l’intero Paese ha bisogno e necessità» conclude Egidio Sangue, direttore e vicepresidente di FondItalia.
L’ATTIVITÀ DI RICERCA DI FONDITALIA PER IL FUTURO DEL LAVORO
Negli ultimi anni FondItalia ha assunto un importante impegno nella definizione degli scenari sull’evoluzione futura del mondo del lavoro avendo come orizzonte il miglioramento dei piani di formazione continua e omogeneizzazione dei sistemi di formazione continua italiani con quelli europei.
Lo ha fatto istituendo l’Osservatorio FondItalia e ratificando, nel 2021, un Accordo Quadro con il Consiglio Nazionale delle ricerche – CNR per lo svolgimento congiunto di attività di ricerca. Nell’ambito di tale accordo, il Fondo ha affidato all’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea del Consiglio Nazionale delle Ricerche – ISEM – CNR, attraverso una convenzione, l’esecuzione di un programma di attività di studio e ricerca sull’impatto dell’innovazione tecnologica e organizzativa sul lavoro e sul mutamento delle esigenze formative delle imprese e dei lavoratori.
*Comunicato Stampa