Oggi gli emendamenti in Commissione, il 30 maggio Direzione Pd. Quasi certa l’intesa sul sistema tedesco
Partono con oggi i giorni che decideranno la contesa tra i partiti sulla riforma elettorale e, di conseguenza, le sorti di questo tratto finale di Legislatura.
Nel pomeriggio odierno, infatti, scadrà il termine per la presentazione di emendamenti al cosiddetto “Rosatellum” nella Commissione Affari Costituzionali della Camera. Senza dubbio, sarà quello il momento in cui si noteranno i presupposti o meno dell’intesa tra Partito Democratico e Forza Italia sulle modifiche da apportare al sistema misto maggioritario/proporzionale per arrivare a un modello simile alla legge tedesca (proporzionale pura con sbarramento al 5%), come proposto meno di sette giorni fa da Silvio Berlusconi. Data l’importanza della questione, è razionale prevedere che ogni forza politica avanzerà delle soluzioni “di bandiera” che, nelle dichiarazioni che si succederanno per tutto il pomeriggio, verranno presentate come le sole in grado di sbloccare la partita. A prescindere da queste dinamiche, una volta pubblicato il fascicolo dei testi depositati in Commissione si capirà quali cambiamenti avranno concrete possibilità di essere approvati.
Ma i veri giochi, tuttavia, si faranno tra lunedì 29 e martedì 30 maggio. In apertura della prossima settimana, a quanto viene riportato in ambito parlamentare, il Pd incontrerà i Gruppi di maggioranza e opposizione per conoscere una volta per tutte le rispettive posizioni sul tema. Se si fa riferimento alle ultime dichiarazioni dai principali partiti, la soluzione made in Germania pare raccogliere un consenso trasversale, dal momento che (oltre a Fi) anche Mdp e Sinistra Italiana si sono espressi in suo favore e che il Movimento 5 Stelle, pur continuando a sostenere l’estensione dell’Italicum al Senato, considera il sistema tedesco migliore del Rosatellum.
Sarà poi la direzione dem del 30 maggio a certificare il corso che prenderanno gli eventi, con il segretario Matteo Renzi che traccerà nel suo intervento la linea defintiva della forza di maggioranza relativa sul dossier elettorale, il cui destino sarà a quel punto chiaro. Non a caso, nella riunione dell’Ufficio di Presidenza della Affari Costituzionali di 24 ore fa il relatore Emanuele Fiano (Pd) ha chiesto e ottenuto che l’inizio delle votazioni degli emendamenti slitti dal 29 al 31 maggio.
Dunque, dopo i mesi di inerzia con cui era stata accolta la sentenza della Consulta del gennaio scorso sembra che il rebus sia davvero vicino a essere risolto. Ciò nonostante, nessuno tra i partiti può dire di aver dimostrato il senso di responsabilità e la profondità di sguardo necessari quando si ha a che fare con le regole del nostro sistema democratico. In tal senso, assistere a uno “scambio” tra approvazione della riforma e anticipo delle prossime elezioni Politiche non sarebbe un epilogo da Paese istituzionalmente responsabile.