Audizione alla Camera anche sull’installazione degli smart meter 2G
di LabParlamento
Gli effetti della riforma delle tariffe elettriche per i clienti domestici e la regolazione dei sistemi di smart metering di seconda generazione per la misura di energia elettrica in bassa tensione sono stati al centro di un’audizione che l’Autorità per l’Energia, guidata dal presidente Guido Bortoni, ha svolto il 14 febbraio presso la Commissione Attività Produttive della Camera (Memoria 9 febbraio 47/2017/I/eel).
Entrambi gli interventi, è stato sottolineato, seguono precise disposizioni del Decreto Legislativo 4 luglio 2014, n. 102 (artt. 9 e 11), che ha recepito nell’ordinamento nazionale la Direttiva 2012/27/UE in materia di efficienza energetica e di promozione della partecipazione della domanda al mercato.
Quanto al primo punto, a fine 2015, l’Autorità aveva approvato la riforma della struttura tariffaria per i clienti domestici di energia elettrica con un provvedimento programmatico recante un percorso di gradualità che, partendo dall’1 gennaio 2016 e sviluppandosi nell’arco di due anni, arriverà a superare del tutto la progressività della struttura tariffaria per clienti domestici entro l’inizio del 2018.
Al riguardo, ha affermato tra l’altro l’Aeegsi, il mandato del D. Lgs. 102/2014 prevede un intervento del Regolatore che ha portata generale (interessando sia le tariffe di rete sia gli oneri generali), in merito al superamento della struttura progressiva rispetto ai prelievi, e fornisce un criterio specifico di riforma, ossia l’adeguamento delle componenti ai costi del relativo servizio, che è chiaramente applicabile solo alle tariffe di rete (essendo gli oneri generali componenti parafiscali).
Il superamento della progressività non comporta di per sé alcuna variazione della bolletta elettrica per il comparto domestico nel suo complesso (circa 29 milioni di clienti) – nel senso che, secondo la legge, le necessità di gettito per tutto il settore devono rimanere invariate – ma produrrà effetti differenziati tra le diverse tipologie di clienti domestici all’interno del relativo comparto, in funzione dei loro livelli di prelievo dalla rete, dell’impegno di potenza e della condizione di residenza.
In merito, l’Autorità presenta nella memoria una serie di considerazioni sugli effetti per le diverse classi di utenza, anche alla luce di rilievi sulle modalità di intervento, oltre che più direttamente sul suo contenuto, arrivate di recente da parte di associazioni ambientaliste e dei consumatori come pure da alcuni parlamentari.
Riguardo invece il secondo punto, l’Autorità ha definito le specifiche funzionali abilitanti i misuratori intelligenti in bassa tensione e i livelli attesi di performance dei sistemi di smart metering di seconda generazione (2G), rispettando il termine fissato dalla legge per la definizione delle specifiche abilitanti.
Inoltre, per tenere conto delle differenti situazioni di anzianità di esercizio dei misuratori di prima generazione (la cui vita utile a fini regolatori è pari a 15 anni), il Regolatore ha adottato un approccio flessibile che consente alle imprese distributrici di individuare, nell’interesse del consumatore del sistema, il miglior momento per la sostituzione dei misuratori, evitando così l’insorgere di stranded costs del parco 1G.
Con lo stesso approccio si è inteso tener conto, nel tempo, delle opportunità fornite dall’innovazione tecnologica, senza peraltro assumere scelte specifiche che spettano alle imprese, fermi restando gli obiettivi di performance fissati.