Nel 2016 coperto il 17,6% dei consumi finali lordi. Efficienza energetica sempre ok. Il Rapporto annuale del Gse
di LabParlamento
Grazie al sostegno agli oltre 700 mila impianti a fonti rinnovabili, l’Italia ha raggiunto e superato il target europeo al 2020, coprendo il 17,6% dei consumi finali lordi – elettrici, termici, nei trasporti – con queste fonti. Lo rileva il Rapporto delle Attività 2016 che il Gse ha presentato questa mattina in un convegno, a Roma.
Lo scorso anno in Italia le fonti rinnovabili hanno coperto circa un terzo dei consumi elettrici totali. Per ogni 10 kWh consumati quindi, più di 3 sono stati prodotti per questa via, per un totale di quasi 106 TWh, che corrispondono ai consumi elettrici di cinque regioni come il Lazio. Di contro, il Gestore dei Servizi Energetici ha erogato 15,9 miliardi di euro di incentivi, recuperando 1,5 miliardi di euro dalla vendita di energia ritirata, per un netto di incentivi in bolletta di 14,4 miliardi di euro. A partire da quest’anno, si sottolinea, si prevede una graduale riduzione degli oneri in bolletta.
Tra l’altro, si stima che nel solo settore elettrico le rinnovabili corrispondano ormai ad oltre 35mila occupati permanenti.
Nel settore dell’efficienza energetica sempre nel 2016 il Gse, a fronte di 12.524 richieste, ha riconosciuto 5,5 milioni di Certificati Bianchi, dei quali il 56% in ambito industriale e il 40% civile, consentendo così un risparmio di quasi 2 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio. Per quanto riguarda la riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati con il Conto termico, sono state ricevute 14.955 richieste, a cui corrispondono circa 70 milioni di euro di incentivi, quasi tutti per l’installazione di generatori a biomasse e pannelli solari termici.
Sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici inoltre il Gse, in qualità di responsabile del collocamento delle quote di CO2italiane, ha messo all’asta sulla piattaforma comune europea oltre 77 milioni di quote di emissione, con un ricavo totale destinato al bilancio dello Stato di 412 milioni di euro.
Infine, nel corso dello scorso anno, il Gse ha dedicato il massimo impegno nell’attività di controllo – sia documentale che mediante sopralluoghi – degli impianti incentivati. Sono stati condotti 4.240 accertamenti (il 59% con sopralluoghi e il 41% documentali), con un incremento del 22% rispetto al 2015. Nel 35,4% dei casi i controlli hanno consentito di accertare irregolarità che hanno portato alla decadenza o alla riconfigurazione degli incentivi.
“Con il Rapporto, il Gse rende conto in modo trasparente alle Istituzioni e agli italiani di come vengano investite le risorse pubbliche nel settore delle sostenibilità ambientale”, ha sottolineato nell’occasione il presidente Francesco Sperandini, ribadendo la volontà del Gse “di porsi come ponte per le nuove generazioni, in modo tale che queste possano godere anche in futuro di risorse dell’ambiente in quantità e qualità analoghe o superiori a quelle di cui noi oggi godiamo”.