Prende il via il vero esame degli emendamenti, in attesa di capire la tenuta della maggioranza
di LabParlamento
Dopo lo stallo di questa mattina, dovuto a un mancato accordo interno alla maggioranza, la Commissione Bilancio è tornata a riunirsi alle 15, con l’illustrazione da parte del Sen. Massimo Mucchetti del suo emendamento sulla web tax, la cui riformulazione prevede un rinvio al 2019.
Sono stati approvati pochi emendamenti, come ad esempio quello sul contrasto al femminicidio. Sono stati inoltre depositati i subemendamenti al proroga termini. L’emendamento del Governo sullo smaltimento del contenzioso amministrativo è stato ritirato mentre quello sulle agenzie fiscali sembra sia definitivamente saltato, dopo una forte pressione da parte del Gruppo Ala di Denis Verdini.
Si è quindi deciso di provare a portare avanti l’esame in Commissione e verificare i numeri della maggioranza. Vedremo se l’accordo politico reggerà nel momento in cui si dovranno votare gli emendamenti che presentano coperture economiche rilevanti. Solo in quel momento si capirà se la Commissione potrà concludere l’esame in sede referente e conferire il mandato ai relatori per l’esame in Aula oppure se il provvedimento verrà subito trasmesso all’Aula del Senato – la seduta ad oggi resta convocata per le 16.30 di lunedì 27 novembre.
Ma facciamo un passo indietro: questa mattina Ala e Alternativa Popolare hanno minacciato di votare contro la manovra qualora non si trovasse un accordo su Bonus bebè e condono edilizio. Ed è stata proprio Ala a sollevare la questione che ha avuto più peso: un emendamento a prima firma del Sen. Antonio Milo che prevede un allargamento del vecchio condono edilizio, facendo sì che per gli «immobili ad uso non residenziale» non valgano i paletti sulle cubature previsti per le abitazioni. La proposta era stata prima ritenuta inammissibile ed è poi stata ripescata e accantonata durante i lavori della Commissione. L’emendamento modifica la legge del 1994, che prevedeva che fosse possibile condonare l’abuso nel caso in cui non superasse il 30% della volumetria originaria o i 750 metri cubi. Ala “pretende” che questo emendamento venga approvato per poi affiancare la maggioranza su tutti gli altri emendamenti, con il rischio – in caso di bocciatura dell’emendamento Milo – di non portare a termine i lavori in Commissione.
Qualora non venissero quindi sciolti questi nodi politici, potrebbe prospettarsi l’eventualità di un arrivo in Aula della Bilancio senza mandato al relatore, come avvenne per la Finanziaria del 2014.
Attesa per questa sera, sabato 25 novembre, una nuova riunione di maggioranza, mentre per domani alle 9.30 è nuovamente convocata la Commissione.