In via di approvazione, in Commissione Trasporti Camera, la proposta di legge M5S. Ecco cosa prevede
Si scrive car pooling, si legge mobilità sostenibile: è una nuova concezione di trasporto, basata sulla condivisione dell’automobile fra privati, che punta a rivoluzionare, in tempi brevi, le nostre tradizionali modalità di spostamento, in perfetta linea con la filosofia della sharing economy.
L’attenzione per questo fenomeno emergente – diventato famoso anche grazie alla diffusione di piattaforme di condivisione di grande successo come Bla Bla Car -ha attirato l’interesse della politica e delle istituzioni, che hanno iniziato ad approfondire i risvolti positivi di questa pratica, sia in termini di riduzione dei costi di spostamento sia di diminuzione dell’impatto ambientale, grazie alla riduzione del numero di auto in circolazione.
In questo contesto si inserisce la proposta di legge a prima firma del deputato M5S Michele Dell’Orco, attualmente in fase di discussione, in sede referente, presso la Commissione Trasporti della Camera, e il cui esame dovrebbe concludersi questa settimana con la votazione in giornata degli ultimi emendamenti.
In assenza di una definizione giuridica di car pooling, il Ddl mira a creare un contesto normativo in cui promuovere, su larga scala, lo sviluppo dell’utilizzo condiviso di veicoli privati tra due o più persone, che devono percorrere uno stesso tragitto.
Oltre a definire, per la prima volta, questo innovativo sistema di trasporto, la proposta di legge esclude qualsiasi tipo di corrispettivo per il servizio di car pooling, distinguendolo così dalle attività di impresa.
A differenza del car sharing, che presuppone il noleggio di un’auto, di proprietà di un soggetto terzo, da parte di più conducenti, il car pooling non prevede infatti un guadagno per il conducente ma solo una condivisione dei costi tra gli utenti che condividono il medesimo tragitto, da valutarsi sulla base delle tabelle nazionali dei costi chilometrici di esercizio, elaborate annualmente dall’ACI.
Per informare i cittadini e promuovere il car pooling, la proposta prevede poi l’obbligo per le pubbliche amministrazioni e le imprese private con più di 250 addetti operanti in un unico stabilimento, di riservare nei propri siti istituzionali un apposito spazio dedicato alle informazioni sul car pooling, anche consentendo link ipertestuali ai servizi di intermediari pubblici o privati che offrono servizi dedicati, a pena di sanzioni amministrative per gli enti inadempienti.
L’Italia è ad oggi il paese con il più elevato tasso di motorizzazione in Europa ed è tra quelli che fa un utilizzo maggiore dell’auto privata con 61 autovetture ogni 100 abitanti. Per avere un’idea dell’impatto economico generato dal trasporto privato sulle famiglie italiane, basta pensare che, stando ai dati del Libro bianco sulla Mobilità e i Trasporti dell’Eurispes, la spesa complessiva per un’automobile media e di circa 4500 euro l’anno e che tale spesa rappresenta il 13% del reddito complessivo del nucleo familiare.
Nei giorni in cui l’inquinamento da polveri sottili ha raggiunto livelli da allarme rosso e i principali Comuni italiani si preparano, con misure limitative del traffico, a fronteggiare l’emergenza ambientale da smog, il car pooling può dare un contributo in termini di mobilità sostenibile, in particolare nelle aree urbane ad alta intensità di traffico veicolare ed elevati livelli di inquinamento.