Elio Tomassetti, lo scorso 20 giugno, è stato consacrato dal popolo delle primarie del centrosinistra come il candidato presidente del XII Municipio di Roma, battendo nomi di lungo corso. LabParlamento lo ha incontrato, e ha raccolto le sue impressioni dopo questo primo traguardo elettorale.
Tomassetti, giovane 33enne e già consigliere municipale, un paio di mesi fa ha travolto tutti i concorrenti che correvano come candidati Presidenti del XII Municipio, destando non poche sorprese. A cosa si deve questo risultato?
“Intanto permettetemi di dire che un risultato del genere non si raggiunge da soli, ma è frutto del lavoro e dell’impegno di una squadra di amici e sostenitori che hanno dedicato a questa mini-campagna elettorale passione, fatica e giornate di impegno. Tutto gratuitamente e solo perché innamorata di un sogno, ovvero restituire ai nostri quartieri decoro, vivibilità e sicurezza sociale. Monteverde, Bravetta, Massimina, Pisana, ovvero i territori che costituiscono il XII Municipio, sono molto eterogenei e mettono insieme qualcosa come 140.000 abitanti con esigenze e problematiche diverse. Dall’assunzione di tale consapevolezza è necessario programmare futuri interventi non generalizzati ma che si adattano e rispondano alle esigenze di ogni parte specifica di territorio”.
Lei si è caratterizzato per il continuo ripetere della frase “nessuno deve rimanere indietro”. Che ruolo giocano i servizi alla persona nel suo programma?
“Il mio non è uno slogan vuoto, ma un obiettivo concreto che ho in mente da diversi anni: una città – o un municipio in questo caso – è come una famiglia, con un padre e una madre adulti e forti, e pochi o tanti bambini piccoli e indifesi. Ma in una famiglia tutti procedono all’unisono e i grandi si prendono cura dei piccoli. Il nostro è un municipio il cui reddito medio pro-capite è al di sopra della media della città, anche se la realtà al di fuori dei numeri sembra diversa. L’emergenza legata al diffondersi del Covid-19 ha impoverito il ceto medio, e reso indigente chi prima della pandemia viveva al limite della sussistenza.
Per questo, dopo la pandemia, è necessario ripensare anche al ruolo assistenziale e sociale dei servizi erogati in ambito pubblico. I disabili, ad esempio, necessitano di attenzione nuova: Roma, e naturalmente anche il nostro municipio, non è un luogo accogliente per disabili, mamme con passeggino, persone che hanno handicap momentanei. È arrivato il momento di far partire un percorso virtuoso, che veda la nuova amministrazione che nascerà il 3 e 4 ottobre prossimi in prima fila, anche con l’ausilio di una cabina di regia in cui mettere insieme associazioni di settore, uffici tecnici competenti, parte politica e polizia locale per trattare le problematiche più gravi e destinare dei fondi di bilancio.
Altro impegno dovrà riguardare la popolazione anziana: il XII Municipio ha una delle popolazioni più adulte della città, con un indice di vecchiaia tra i più alti (dietro soltanto ai municipi I e VIII); la popolazione over 65 si attesta a circa 36.000 persone, quella dai 18 ai 40 anni a 30.000. L’età media, già di per sé alta, tenderà a crescere nei prossimi anni. Siamo sicuri che i servizi oggi erogati agli anziani siano ancora attuali per affrontare le emergenze future?
Dall’altra parte abbiamo i più piccoli e le strutture che li ospitano, come gli asili, che a mio giudizio debbono avviarsi gradualmente a diventare uno spazio educativo e non assistenziale, rendendo più visibile la professionalità degli educatori e la qualità offerta attraverso, ad esempio, la previsione di spazi per gli insegnanti, luoghi fisici dove sia possibile incontrarsi periodicamente e confrontarsi, scambiarsi idee, condividere la quotidianità; ma anche lo sviluppo, insieme alle realtà preposte (es. Consultorio familiare), di percorsi di sostegno alla genitorialità con incontri a tema (es. incontri di preparazione al parto), durante i quali si può parlare del nido come primo segmento educativo e formativo e supportare le giovani (e meno giovani) coppie nella scelta, organizzando viste proprio negli asili”.
Altri punti di attenzione sono stati lotta al degrado e mobilità…
“È così, sono entrambi temi a cui tengo molto. È importante riprenderci i nostri spazi per poter far crescere i nostri figli non in un ambiente fatiscente ma sicuro. È sotto gli occhi di tutti l’abbandono e l’incuria della città. Sogno una città pulita, verde, libera dallo scempio dei manifesti abusivi e da atti di inciviltà, che sappia offrire servizi evoluti alla popolazione e che ci consenta di viaggiare con mezzi pubblici ma anche con strumenti innovativi come il car sharing. Riguardo proprio a ciò, sarà importante per il municipio avviare un dialogo con l’amministrazione comunale per quanto riguarda i trasporti: è fondamentale, a mio giudizio, che il nostro territorio non attraversato da linee metropolitane possa essere ben collegato con la città per favorire una mobilità facile ed accessibile.
Un caso emblematico della sofferenza degli abitanti del XII Municipio è rappresentato dal tram n. 8 che, a causa della mancata manutenzione dei binari da parte dell’Atac, è costretto a ridurre la velocità a 10 km/h. Addirittura a causa degli scambi e delle curve all’altezza di via Induno si scende a 5/6 km/h. senza contare la riduzione delle corse negli ultimi anni. È mai possibile che l’attuale amministrazione “a 5 stelle” in questi anni non abbia lanciato un grido di dolore di fronte a tale incuria? Mi sembra sia giunto il momento di cambiare passo. I cittadini lo chiedono a gran voce”.