Primavera o autunno? Sulle elezioni amministrative della Capitale non bastano le incertezze dei partiti ancora alle prese con la scelta dei candidati, ma a restare ancora in ballo è soprattutto la data. Tra il 15 aprile e il 15 giugno, come da norma, ma, per via dell’emergenza sanitaria, tutto potrebbe slittare in autunno, con buona pace di una città sempre più piegata dalla crisi economica e dalla necessità urgente di un piano di rilancio in tutti i settori.
Sicuramente in campo la sindaca uscente, Virginia Raggi, che nel 2016 ottenne una storica vittoria per il Movimento 5 Stelle battendo al ballottaggio Roberto Giachetti, candidato del centrosinistra, ottenendo il 67,15% dei voti.
Nonostante i mugugni di buona parte del M5S capitolino, apertamente contrario alla ricandidatura di Virginia, è arrivato ieri la benedizione di Beppe Grillo che sui social ha postato una foto scrivendo “Aridaje! Roma ha ancora bisogno di te! Chi sta con Virginia, sta con il Movimento”. Un endorsement che sa molto di sfida politica ai dissidenti e ai ribelli tipo Alessandro Di Battista, con tutti e due i piedi praticamente già fuori dal movimento, ma anche un avviso a tutti quelli che sognavano un’alleanza Pd-M5S addirittura dal primo turno, con un candidato condiviso.
Più probabile invece che i due partiti possano fare questa sorta di accordo in caso di un ballottaggio contro il centrodestra. Nel PD invece è lite sulle primarie. Il Partito Democratico romano vuole a tutti gli effetti un voto interno con le attuali candidature di Tobia Zevi e la senatrice Monica Cirinnà, ma negli ultimi giorni ha preso sempre più quota per la coalizione di centrosinistra la candidatura a sindaco di Roberto Gualtieri, ex ministro dell’Economia e delle finanze del governo Conte bis. In campo anche Giovanni Caudo, attuale presidente del III Municipio, e il consigliere regionale Paolo Ciani, esponente di Demos e del mondo di Sant’Egidio.
Tobia Zevi, in una recente intervista rilasciata a Teleambiente ha dichiarato che “le primarie si faranno, credo che siano uno strumento utile per scegliere programma, squadra di governo e candidato o candidata sindaco. Non vedo l’ora di sfidare gli altri concorrenti. Queste primarie non devono essere fiera della vanità, ma una grande occasione di dialogo della città, elaborazione del futuro per Roma”.
Anche Carlo Calenda, leader del partito Azione e candidato sindaco di Roma, tramite il suo profilo Twitter ha dato il benvenuto a Gualtieri nella corsa al Campidoglio scrivendo: “Roberto Gualtieri è una persona di qualità. Sarà una bella sfida”. Con la presunta candidatura dell’ex ministro, verrebbe a cadere l’ipotesi, peraltro molto remota, di un sostegno del centrosinistra a Carlo Calenda.
Spostando l’attenzione nel campo del centrodestra, il nome più probabile per ricoprire il ruolo di candidato a sindaco di Roma non dovrebbe provenire dalla politica. Stiamo parlando di Andrea Abodi, ex Presidente della Lega Calcio serie B. Abodi stesso in una recente intervista rilasciata ad Agenzia Nova ha dichiarato che “Al momento ho ancora bisogno di qualche giorno. Se lo sto considerando? Certamente è una scelta importante e va valutata bene”.
Come in una partita a poker a giocare l’all in su Abodi è Giorgia Meloni. Fratelli d’Italia, soprattutto dopo la scelta di Berlusconi e Salvini di entrare nel governo con Pd e M5S ha deciso di alzare il tiro chiedendo agli (ex?) alleati il via libera sul candidato gradito per tentare il salto da Colle Oppio al Colle Capitolino. Lega e Forza Italia spingono per la candidatura di Guido Bertolaso, che però ieri sera, in collegamento con ‘Quarta Repubblica’, a precisa domanda di Nicola Porro, ha declinato senza mezzi termini: “non faccio campagna elettorale con il lavoro che sto facendo. Io sono sempre un funzionario dello Stato: la mia Bibbia è l’articolo 54 della Costituzione. E quindi purtroppo, anche con rammarico, non posso pensare di farmi campagna elettorale per fare il sindaco di Roma. Dovranno trovarne un altro”.
A lottare in questa immensa partita ci sarebbe anche Monica Lozzi presidente del VII municipio che, dopo aver lasciato prima il Movimento 5 Stelle con il quale era stata eletta e poi il progetto sovranista ItalExit di Gianluigi Paragone, si candiderà alle prossime comunali sostenuta da Revoluzione Civica, una lista civica che non si apparenterà con nessun altro partito. Ultimo, ma solo in ordine di annuncio, il senatore del Gruppo Misto Vittorio Sgarbi che la scorsa settimana ha tenuto una conferenza stampa per annunciare la candidatura. “ll futuro sindaco di Roma non potrà non essere un simbolo della cultura italiana. Posso non essere io ma il destino ha voluto che io, quasi vecchio, ora rappresenti la cultura più di molti altri. Non posso immaginare che arrivino Gualtieri o Calenda, che certamente è un fenomeno ma non è il sindaco di Roma, ha un’esperienza distaccata della città, io ho una esperienza fisica dei monumenti e della cultura di Roma”.