Tra i tanti primati negativi che detiene la Capitale d’Italia si aggiunge anche quello relativo ai flussi di traffico e al relativo smog. A certificarlo è l’ultimo studio della società Inrix, specializzata nell’analisi dei flussi di traffico di oltre 100 città e metropoli nel mondo, secondo il quale Roma è la città italiana più congestionata dal traffico, con dati, guardando oltre i confini nazionali, superiori perfino a metropoli del calibro di Mexico City, San Paolo, Los Angeles e Istanbul.
Nonostante l’emergenza per il Covid-19 abbia portato ad un incremento dello smart working, Roma è la 18esima città più congestionata nel mondo. Gli studi parlano di una velocità di attraversamento della Capitale pari a 24 km/h. Ogni anno gli automobilisti romani perdono 66 ore della propria vita bloccati nel traffico.
Seguono Palermo (23esima nel mondo), con 64 ore perse; Torino (45esima nel mondo con 47 ore perse); Genova (72esima nel mondo 45 ore perse nel traffico), e Napoli (72esima nel mondo, 37 ore perse). La top ten del traffico vede poi al sesto posto Busto Arsizio (42 ore perse), Firenze (87esima nel mondo, 35 ore perse), Milano (92esima nel mondo, 30 ore perse), Trapani (102esima nel mondo, 38 ore perse) e Varese (104esima nel mondo, 37 ore perse).
Il congestionamento del traffico, oltre a creare nervosismo negli automobilisti, ha un impatto anche sull’economia. A Roma il costo del congestionamento ad automobilista è di 600 euro per un danno economico generale sulla città pari a 780 milioni di euro.
”Nell’anno delle drammatiche restrizioni per la pandemia, nella Capitale il traffico automobilistico è stato comunque impressionante e questi dati lo rendono evidente, con tutti i record nazionali di ore perse nel traffico e di congestione stradale che tengono Roma in fondo alle classifiche mondiali”, ha spiegato Roberto Scacchi, Presidente di Legambiente Lazio, interpellato da Adnkronos.
“Abbiamo assistito purtroppo alla sconfitta totale di mezzi pubblici che, invece di essere potenziati per garantire distanziamento e sicurezza, sono stati e continuano ad essere luoghi dove i viaggiatori rischiano il contagio, ammassati soprattutto nei bus periferici e nelle terribili ferrovie Roma Lido e Roma Nord”. Nella Capitale, continua Scacchi, “la cura del ferro è rimasta una chimera e neanche un metro di binario in più è stato realizzato”.