Presto la Capitale potrebbe avere i poteri legislativi di una Regione. La Commissione Affari costituzionali della Camera ha approvato l’altro ieri, all’unanimità, il testo di una proposta di riforma costituzionale per modificare l’articolo 114 della Costituzione. Articolo che regola l’organizzazione dello Stato nei vari enti locali, come i Comuni e le Regioni.
La proposta accolta anche dai banchi dell’opposizione di Fratelli d’Italia punta infatti ad assegnare alla città di Roma una maggiore autonomia rispetto agli altri enti locali, assegnando alla Capitale poteri simili a quelli di una Regione, anche se non lo diventerebbe a tutti gli effetti.
“Roma potrà avere più poteri di carattere legislativo, ad esclusione di quelli sulla Sanità, e le altre materie saranno stabilite d’intesa tra lo Stato e la Regione Lazio con legge ordinaria”, ha spiegato Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia.
“La nostra città – ha aggiunto – potrà così uniformarsi alle altre grandi capitali europee. Avrà nuove competenze, più fondi e potrà godere di maggiore autonomia ed efficienza nell’interesse dei cittadini e del Paese”.
Insomma Roma non sarà più la Cenerentola tra le capitali europee. Anche se l’iter parlamentare è ancora lungo. Come tutte le proposte di riforma costituzionale, infatti, dopo il via libera in commissione il testo dovrà essere approvato due volte da entrambe le Camere a distanza di almeno tre mesi.
Ma intanto il percorso è iniziato con l’approvazione, l’altro ieri, del testo base.
“Un testo che è una sintesi delle diverse proposte di legge presentate in questa legislatura, firmate da Barelli per Forza Italia, da Ceccanti e Morassut per il Pd e da Meloni e Rampelli per Fratelli d’Italia”, spiega sul sito 7Colli Donato Robilotta, ex assessore regionale nella giunta Storace, che plaude alla proposta ma lancia una frecciatina alla sinistra.
“Il testo approvato è quasi simile a quello che la nostra giunta alla Regione Lazio inserì nella cosiddetta ‘devolution’, che poi non fu approvata perché non passò il vaglio del referendum confermativo”, sottolinea Robilotta. “Io e Francesco Storace, allora presidente, proponevano l’idea di ‘Roma Città Regione’, – aggiunge l’ex assessore – ma allora la sinistra ci attaccò accusandoci di voler sfasciare la Regione creando la ciambella. Oggi, dopo venti anni, quella sinistra sposa la nostra tesi. Possiamo dire che avevamo ragione ed anche essere soddisfatti “.
Più poteri a Roma Capitale quindi ora potrebbe essere realtà. E il cammino, anche se a 20 anni di distanza dalla proposta della giunta Storace, è finalmente iniziato. E sul voto della Commissione arriva anche il plauso di Roberto Gualtieri.
“Sono molto contento che la Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati abbia da oggi un testo di riforma, dal quale iniziare una riflessione aperta e collaborativa tra tutti i livelli di governo che rafforzi il ruolo e i poteri di Roma Capitale, adesso lavoriamo tutti insieme sia per mandare avanti questo percorso di riforma, sia perché si possa avere al più presto, in coerenza con l’indirizzo espresso da questo voto, a una legge statale e a una regionale che facciano da apripista al successivo passo costituzionale “, ha commentato il sindaco di Roma.
“Tutti insieme”, auspica Gualtieri. Tutti per riconoscere alla Capitale d’Italia la giusta collocazione in materia legislativa e maggiore autonomia perché possa stare al passo con le altre capitali europee. Magari si sarebbe potuto fare prima, ma meglio tardi che mai.