Poteva andare peggio. Ma alla fine è stato spento dai vigili del fuoco dopo diverse ore di lavoro l’incendio nella ex fabbrica di penicillina di San Basilio, a Roma. Nel rogo è rimasto ustionato non gravemente un uomo nigeriano, soccorso dal 118, ma non risulterebbero altri coinvolti, nonostante lo stabile, più volte occupato e sgomberato negli anni, sia rifugio di migranti e senzatetto. Ancora ignote le cause dell’incendio, che non si esclude possa essere stato provocato da un fornelletto usato dai clochard. Preoccupazione nel quartiere, per le sostanze nocive che ancora potrebbero trovarsi nella struttura non bonificata.
L’intervento dei vigili del fuoco nella fabbrica sulla Tiburtina è cominciato ieri intorno alle 20:30. Il rogo ha interessato rifiuti e alloggi di fortuna situati tra il piano terra e il primo piano.
Da prima fabbrica a produrre penicillina in Italia a rifugio per gli invisibili, oggi l’ex stabilimento della Leo Penicillina – inaugurato in pompa magna nel 1950 alla presenza del Premio Nobel per la Medicina, sir Alexander Fleming – è un’enorme area fatiscente. “Una vera bomba ecologica“, denunciano da anni gli abitanti del quartiere romano di Ponte Mammolo, al decimo chilometro della via Tiburtina, per via delle montagne di rifiuti che vanno accumulandosi da anni, tra lamiere di eternit e sostanze tossiche.