Le transazioni in Bitcoin prendono “il volo”, e il record è tutto italiano. È stata registrata nel Belpaese, infatti, la più imponente transazione al mondo in criptovaluta, pagamento disposto per noleggiare un viaggio aereo a bordo di un jet privato. Il pagamento, di oltre 500 mila dollari, è stato effettuato interamente in moneta elettronica a favore della Fast Private Jet, con sede a Verona, tramite la piattaforma BitPay, che ne ha certificato l’operazione.
Le criptovalute, vero bene rifugio durante la pandemia, stanno conoscendo un momento di grande spolvero, complice anche i presupposti ottimistici sulla nuova politica di aiuti post-Covid del Presidente Biden negli Stati Uniti. Soltanto sabato scorso il nuovo “oro” digitale ha raggiunto il valore di 60.000 dollari, segnando così un nuovo record. Sembra già superato il precedente primato del 2020, quando il valore totale delle transazioni di questa moneta totalmente virtuale ha superato quelle realizzate da “giganti” del settore come Paypal o Apple Pay.
Ma la criptovaluta non è solo un mezzo di pagamento: infatti essa si sta sempre più trasformando in una forma di investimento con la funzione di bene rifugio, spinta anche anche da big della finanza come il futuristico Elon Musk.
Per questo non stupisce – anche se di certo fa rimanere a bocca aperta – il pagamento monstre dei giorni scorsi. Oggi, anche a causa della pandemia, il settore dei voli privati si sta allargando. I clienti sono soprattutto manager, sportivi, imprenditori che cercano flessibilità, sicurezza e privacy, complici anche gli ultimi studi sul rendimento in aereo: grazie ai confort e all’esclusività del viaggio, gli utenti della business aviation sono più produttivi del 20% a bordo di un aeromobile privato rispetto a quando sono in ufficio e, addirittura, risultano essere meno produttivi del 40% sui voli commerciali rispetto a quelli privati.
“La business aviation, durante la pandemia di Covid-19, ha trovato una chiara identità sociale e di business rispetto a quella che era la percezione da parte di un pubblico generalista negli anni precedenti” ha spiegato il fondatore di Fast Private Jet, Mauro De Rosa. “Volare in jet privato è diventato un tool indispensabile ed efficace nella vita quotidiana di un’azienda, ma anche di soggetti privati che soprattutto nel 2020 si sono affacciati per la prima volta all’utilizzo di tale servizio, complice la mancanza di voli sulla maggior parte delle tratte nazionali ed internazionali da parte delle compagnie aeree di linea”.
Per il futuro, sottolinea il manager “dipenderà tutto dallo sviluppo di nuove tecnologie che consentiranno un abbassamento dei costi, ad esempio manutenzione e carburante, per consentire l’accessibilità ad un pubblico sempre più ampio. Di sicuro il 2020 è stato un anno fondamentale per informare ed educare un ampio numero di persone all’utilizzo di jet privati, non come alternativa, ma bensì come risorsa in termini di produttività e risparmio di tempo che si sono tradotti in un vantaggio competitivo per gli affari, in un servizio socialmente utile per il trasporto di dispositivi medicali ed infine in un beneficio dal lato umano per poter riabbracciare i propri cari“.
Chissà se presto, visti i risultati, canteremo tutti “nel blu dipinto di cripto-blu”.