L’Italia, secondo recenti dati dell’Eurostat, è la nazione con la popolazione più vecchia d’Europa, con il 22,8% di over 65, pari a 14 milioni, di cui ben 4 milioni (pari al 6,5% totale) sono over 80. Ancora più rilevante è la prevalenza della sindrome da fragilità nell’anziano che, in accordo ai dati dell’ISS, raggiunge il 9% nella classe di età tra 64 e 75 anni, per balzare al 34% nei soggetti di età superiore ad 85 anni.
Questi dati, soprattutto nel periodo pandemico hanno fatto emergere la necessità di una rivisitazione dell’organizzazione del servizio sanitario. Servizio che, se da un lato deve essere volto al miglioramento dei percorsi extraospedalieri di prevenzione primaria e secondaria, con l’avvio ed il progressivo potenziamento della telemedicina ed altri percorsi di salute, come pubblicizzato dai mass media, dall’altro deve parallelamente prevedere e rendere operativo un adeguamento e potenziamento dei Reparti ospedalieri specificatamente disegnati per una efficace e tempestiva cura degli anziani.
Proprio per la necessità di far luce su queste tematiche, è di estremo interesse la ripresa, dopo lo stop pandemico, dell’abituale appuntamento annuale con il Congresso di Cardiogeriatria, giunto alla XV edizione, che si terrà i prossimi 27 e 28 ottobre a Roma, presso l’Ergife Palace Hotel. L’iniziativa, promossa dai direttori scientifici Lorenzo Palleschi (Direttore Unità Operativa Complessa di Geriatria dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni-Addolorata, Roma) e Francesco Vetta (Direttore Unità Operativa Complessa di Cardiologia e Aritmologia, IDI-IRCSS), ha il patrocinio di SICGE (Società Italiana Cardiologia Geriatrica), SIGOT (Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio), OMCEO (Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Roma), dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata, dell’IDI-IRCCS (Istituto Dermopatico dell’Immacolata) e dell’AIAC(Associazione Italiana di Aritmologia e Cardiostimolazione).
Anche in questa edizione medici ed esperti del settore si confronteranno in un laboratorio culturale di idee ed esperienze, sugli sviluppi delle nuove terapie e sul futuro dei percorsi assistenziali agli anziani propri della cardiogeriatria. Si parlerà, fra le altre cose, della potenzialità dell’intelligenza artificiale, sia per il controllo a distanza che per la diagnosi precoce di patologie come la fibrillazione atriale e lo scompenso cardiaco che rappresentano una vera emergenza sanitaria nel paziente anziano e che meritano un intervento multidisciplinare, volto non solo al miglior trattamento della patologia, ma, soprattutto, ad una presa in carico complessiva del paziente, che riduca nel soggetto anziano fragile i rischi di una parallela perdita di funzione motoria e della sfera cognitiva-affettiva, con un outcome negativo.
Il Congresso sarà anche occasione di lancio di una giornata, in via di definizione, sul tema “Mantieni il giusto ritmo” che il Prof. Palleschi ed il Prof. Vetta stanno organizzando per sensibilizzare l’opinione pubblica sui vantaggi di uno stile di vita adeguato, con una regolare attività fisica, nel prevenire cardiopatie ed aritmie cardiache, oltre che per contrastare una perdita di funzione cognitiva e motoria che, sebbene presente di frequente nell’anziano, non ne rappresenta assolutamente una condizione fisiologica ed inevitabile.
“Il Congresso di Cardiogeriatria 2022 vuole essere, come di consueto, un momento di incontro e confronto tra i medici specialisti delle varie discipline e gli altri professionisti del mondo sanitario che condividono l’interesse per la prevenzione e la cura della persona anziana con patologie cardiovascolari ‘per andare oltre’ la pandemia e garantire percorsi di salute e di piena autonomia. Pertanto, sarà nostro piacere incontrare i vecchi e nuovi amici che vorranno partecipare al nostro congresso per una germinazione culturale interdisciplinare finalizzata ad una miglior razionalizzazione dei percorsi sanitari nell’anziano fragile“, affermano i professori Palleschi e Vetta, direttori scientifici del congresso.