“Il famoso disastro che ci doveva essere con la riapertura della scuola dopo la pausa di Natale non c’è stato” esultava l’altro giorno il Ministro Bianchi, senza fornire però i dati su contagi e quarantene comunicati dalle scuole al Ministero. Avrebbe dovuto ammettere, comunque, che il “miracolo” di tenere aperte le scuole va attribuito esclusivamente al grande senso di responsabilità e alla profonda abnegazione del personale scolastico. Così in una nota Paolino Marotta, presidente dell’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici (Andis).
“Nell’ultima settimana, infatti, i dirigenti e i loro collaboratori hanno dovuto lavorare senza tregua, anche in orario serale e festivo, per individuare e tracciare i contagi, sostituire i docenti assenti, reperire i supplenti, attivare la didattica mista, interloquire con le strutture sanitarie, gestire le comunicazioni con le famiglie. Un impegno immane, non riconosciuto, che ha prodotto nelle scuole un disagio non più tollerabile.
“In queste condizioni di affanno non si può più continuare – sostengono i Presidi ANDIS – le procedure per la gestione dell’emergenza COVID nelle scuole devono diventare più snelle ed efficaci, a cominciare dalle certificazioni per il rientro dalle quarantene. I dirigenti scolastici non possono limitare il proprio impegno esclusivamente alle questioni sanitarie, ci sono altri importanti adempimenti istituzionali che richiedono un’attenzione e una cura costante e che non possono essere assolutamente trascurati”.
“L’ANDIS continua a sostenere che, per garantire più alti livelli di sicurezza e funzionalità alle scuole nei prossimi mesi, servono investimenti cospicui e immediati in termini di organici aggiuntivi e di edilizia scolastica, a cominciare dalla installazione di sistemi di ventilazione meccanica controllata per i quali il Governo dovrebbe fornire fondi specifici, linee guida chiare ed un valido supporto tecnico”.
“Non basta dichiarare come ha fatto il Ministro Bianchi: “Noi, come sistema nazionale, stiamo facendo dei grossissimi investimenti nelle scuole, con 12,5 miliardi nel Pnrr”. Dovrebbe chiarire, se non altro, che gli interventi previsti nel PNRR sono destinati a finanziare i progetti che gli Enti locali presenteranno e che comunque si realizzeranno entro il 2026. Il Ministro ha anche assicurato: “Stiamo ascoltando veramente tutti e stiamo trovando il modo per permettere a tutti di gestire al meglio una situazione che però è gestibile e sotto controllo”. Gli vorremmo credere, ma la verità è che non ci ha mai convocati, forse perché non ritiene di doverci ascoltare”, conclude la nota.