A nulla sono valse le note amorose degli stornelli di Gigi D’Alessio per una coppia campana che, a causa proprio di un video promozionale dell’ultimo successo del cantautore napoletano, si è ritrovata a litigare in tribunale.
Un ignaro marito, infatti, guardando casualmente il videoclip di Gigi D’Alessio girato qualche tempo prima ha scoperto che, proprio sullo sfondo della scenografia allestita dalla Sony e che faceva da cornice al piccolo concerto, sfilava la moglie mano nella mano con un altro uomo.
Ed ecco come, a causa del grande successo di Gigino ‘a Fetamma, una relazione extraconiugale è balzata alle cronache, diventando rapidamente di dominio pubblico. Grazie alla popolarità del cantante partenopeo, infatti, la clip ha varcato velocemente il Garigliano, diffondendosi in tutta Italia, complice anche la vendita del Dvd in abbinamento con la rivista Sorrisi e Canzoni Tv (andato, per sfortunata della coppia, letteralmente a ruba, specie nella zona dove gli amanti vivono).
Il Tribunale di Benevento, adito per l’occasione dalla spensierata signora pizzicata tra una nota e un’altra, rigettò la domanda, sia perché doveva presumersi il consenso tacito della malcapitata all’uso della propria immagine, sia perché il consenso non era da ritenersi necessario (ai sensi dell’art. 97 della legge sul diritto d’autore) poiché, secondo i giudici sanniti, si trattava di una registrazione svoltasi «in occasione di eventi svoltisi in pubblico».
Non così, però, secondo la Corte di Appello di Napoli. Per i giudici del capoluogo, infatti, non poteva ritenersi che, in occasione della registrazione del video in pubblica piazza, l’inquadratura accidentale della coppia di amanti fosse da ritenersi lecita in virtù di un tacito consenso, ritenendosi priva di importanza il fatto «che l’attrice si fosse accorta di essere stata inquadrata, per avere soffermato lo sguardo verso lo strumento di ripresa per alcuni istanti». Da tale fugace sguardo, per i giudici napoletani, non poteva «desumersi il suo tacito consenso alla ripresa, né, soprattutto, alla divulgazione della sua immagine», a tal fine occorrendo una piena consapevolezza e non «la mera curiosità verso la telecamera». Da qui la condanna al risarcimento.
Interrogata sul punto, la Suprema Corte di Cassazione, qualche giorno fa, ha confermato la richiesta di risarcimentodanni in favore della signora che, senza il suo consenso, è stata immortalata casualmente sul set insieme all’amante, cosa che ha portato alla fine del proprio matrimonio. Il danno morale e la lesione del diritto alla riservatezza e alla reputazione, già censurata dalla Corte di Appello, sono stati avallati anche dagli Ermellini che, con l’Ordinanza n. 36754 dello scorso 25 novembre, hanno condannato la Sony Music Entertainment Italy all’indennizzo, in relazione al fatto che, quando la divulgazione dell’immagine altrui risponde a finalità̀ esclusivamente commerciale, ecco allora che la pubblicazione richiede sempre il consenso della persona ritratta, specie quando l’esposizione o la messa in commercio rechi pregiudizio all’onore, alla reputazione o anche al decoro della persona ritrattata.
Forse più che mai, dopo questa vicenda, è il caso di intonare la celebre “Non dirgli mai” di Gigino ‘a Fetamma.