Fino al 12 luglio osservazioni al documento messo a punto da Mise e Mattm. Calenda e Galletti: “Decarbonizzare la produzione di energia, stop al carbone entro il 2030”
Sebbene in ritardo rispetto all’iniziale tabella di marcia, è partita la consultazione pubblica sulla nuova Strategia energetica nazionale. Fino al prossimo 12 luglio sarà infatti possibile inviare, commenti, segnalazioni e proposte sul documento frutto del lavoro condotto, negli ultimi mesi, dai Ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente.
Il testo sottoposto ai contributi di cittadini e addetti ai lavori si articola in quattro capitoli, dove da una ricognizione dei contesti energetici attuali si passa a delineare le priorità di azione nei settori di riferimento (elettricità, gas, mercato petrolifero) e la governance della stessa Sen, fino a descrivere il contributo che la Strategia potrà dare alla riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra.
Il documento è accompagnato da un messaggio congiunto di Carlo Calenda e Gian Luca Galletti, nel quale vengono elencati gli obiettivi fondamentali della Strategia energetica nazionale: aumentare la competitività dell’Italia allineando i prezzi a quelli europei, migliorare la sicurezza delle forniture e decarbonizzare la produzione di energia del Paese, il tutto nel quadro degli Accordi di Parigi e del Pacchetto Ue 2030. Particolare importanza viene attribuita alla fine dell’uso del carbone nel settore elettrico entro il 2030, al ruolo del gas nella transizione verso un sistema trainato dalle rinnovabili e al diffondersi delle soluzioni garantite dalla tecnologia in ambito di efficienza energetica e generazione distribuita.
Una volta che si sarà chiusa la consultazione, l’aspirazione sarebbe quella di arrivare all’approvazione di una risoluzione in Parlamento, mediante la quale impegnare il Governo ad agire nel solco tracciato dalla Sen. Tuttavia, non è certo che a metà luglio le Camere siano ancora nella pienezza delle loro funzioni, e quand’anche lo fossero sarà da vedere il grado di priorità che verrà attribuito alla Strategia. Il rischio, in altri termini, è quello che il documento possa rimanere un elenco di buone intenzioni con limitati margini di concretizzazione.