Legge delegazione e Legge europea: diverse le materie trattate, dalla giustizia all’ambiente, fino alla sicurezza dei trasporti
Comincia in questi giorni l’esame in Parlamento della vecchia Legge Comunitaria – il principale strumento di attuazione della normativa Ue nel nostro Paese – che a seguito delle modifiche apportate con la Legge 234/2012 sulla partecipazione dell’Italia alla formazione delle politiche dell’Unione, è stata sdoppiata in due provvedimenti.
Al posto di una sola legge annuale, le Camere sono infatti ora chiamate ad approvare sia la Legge di delegazione che la Legge europea, quest’ultima solo in caso sia necessario porre rimedio a eventuali difformità – dovute a un non corretto recepimento delle norme Ue – dell’ordinamento interno rispetto a quello comunitario.
Mentre la Legge di delegazione europea viene quindi utilizzata dal Governo per recepire nell’ordinamento nazionale le nuove direttive comunitarie e le decisioni quadro, la Legge europea sana un’eventuale infrazione già in corso, correggendo il diritto italiano nei casi in cui non sia allineato agli atti dell’Unione europea e ai Trattati internazionali conclusi dall’Ue.
Sebbene già assegnata alla Commissione politiche dell’Ue e, per le parti di rispettiva competenza, alle altre Commissioni, la Legge di delegazione riferita al 2016 non ha ancora iniziato il suo iter al Senato, facendo registrare un netto ritardo rispetto ai tempi previsti dalle norme, che ne prescrivono la presentazione entro il 28 febbraio di ogni anno. Discorso differente per la Legge europea, relativa questa al 2017, che ha invece cominciato questa settimana il suo esame alla Camera.
Il contenuto di entrambi i provvedimenti è piuttosto eterogeneo e comprende materie molto diverse tra loro.
Per quanto riguarda la Legge europea, il Governo intende chiudere per quest’anno tre procedure di infrazione e tre casi Eu-Pilot (o procedure di pre-infrazione) in materia di tutela dell’ambiente, con un riferimento particolare alla corretta attuazione delle regole comunitarie sull’analisi chimica e il monitoraggio dello stato delle acque, di fiscalità e di giustizia.
Interessante è poi il contenuto della Legge di delegazione europea,volta a recepire 25 direttive in ambiti molto differenziati: tra queste troviamo – solo per citarne alcune – le norme sulla riduzione dei sacchetti di plastica leggeri, la cosiddetta direttiva NEC (National EmissionCeiling)in ambito di emissioni nazionali di determinati inquinanti atmosferici, le ultime misure sulla protezione dei dati personali nelle attività di indagine, la normativa sullo scambio automatico e obbligatorio di informazioni nel settore fiscale e le disposizioni in tema di interoperabilità del sistema ferroviario dell’Ue e sicurezza delle ferrovie.
Complessivamente rimangono aperte ancora 67 procedure di infrazione a carico del nostro Paese, per cui l’Italia rischia di andare incontro a sanzioni: solo poche settimane fa l’Italia è stata nuovamente ripresa dall’Unione europea in campo di emissioni inquinanti, per via della vicenda Fiat Chrysler.