Un’economia fondata sui dati degli utenti deve anche saperli proteggere
Martedì 12 luglio le Commissioni riunite Trasporti e Attività produttive della Camera hanno ascoltato in audizione Antonello Soro, Presidente del Garante per la protezione dei dati personali, nell’ambito dell’esame della proposta di legge a firma dell’On. Veronica Tentori (PD) relativa alla “Disciplina delle piattaforme digitali per la condivisione di beni e servizi e disposizioni per la promozione dell’economia della condivisione”.
Il Presidente Soro ha ricordato, in apertura del suo discorso, che la il testo in esame sarebbe volto a regolamentare, per la prima volta in Italia, le numerose piattaforme digitali della “sharing economy”, al fine di meglio disciplinare i rapporti tra gestori e utilizzatori.
Il rappresentante dell’Autorità ha quindi richiamato la comunicazione della Commissione Ue “Un’agenda europea per un’economia collaborativa” dello scorso 2 giugno, che invitava gli Stati Membri a evitare approcci normativi divergenti sul tema e ribadiva che le piattaforme digitali devono conformarsi all’attuale quadro giuridico applicabile in materia di protezione dei dati, riconducibile al nuovo Regolamento europeo 2016/679 pubblicato il 4 maggio 2016.
La “sharing economy” promuove nuove forme di consumo tra gli utenti, più convenienti di quelle tradizionali, e ridisegna interi comparti di mercato (si pensi al car sharing). La tecnologia digitale rappresenta il fattore abilitante che dilata queste possibilità, in cui gli utenti sono sia utilizzatori che produttori di dati e contenuti.
L’enorme disponibilità di dati relativi agli utenti, che possono essere archiviati, scambiati e utilizzati dai gestori delle piattaforme, rappresenta l’elemento portante della società digitale e, naturalmente, ha un valore inestimabile per le aziende.
Le informazioni però coincidono esattamente con le persone che le mettono a disposizione, di conseguenza una raccolta incontrollata ne aumenta la vulnerabilità.
Il testo si concentra quasi esclusivamente su un regime autorizzatorio finalizzato a definire un assetto che tuteli la concorrenza e renda trasparenti le condizioni contrattuali. Infatti, il Ddl prevede l’istituzione, presso l’Antitrust, di un Registro delle piattaforme della “sharing economy” che dovranno dotarsi internamente di un documento di politica aziendale che illustri in modo chiaro le condizioni contrattuali tra piattaforma e utente.
Oltre all’equità fiscale, alla tutela dei consumatori e alla concorrenza del mercato, il Presidente Soro ha esortato le Commissioni della Camera a preoccuparsi anche della modalità di raccolta dei dati, della loro conservazione, delle attività di profilazione e delle misure di sicurezza adottate dalle piattaforme digitali: difatti, un’economia fondata sui dati deve anche proteggerli.
Lo stesso Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali (gli Stati Membri avranno due anni di tempo per adeguare i loro ordinamenti) responsabilizza i titolari delle piattaforme, spingendoli verso l’adozione di modelli organizzativi e tecnologici di gestione dei dati sicuri (privacy by design – privacy by default), fin dalla creazione dell’architettura delle piattaforme.
Soro ha quindi auspicato che la proposta di legge in esame faccia propri gli elementi previsti dal nuovo provvedimento europeo, come ulteriore condizione per consentire alle piattaforme di operare nel mercato italiano.