L’Assemblea Generale dell’ONU ha dichiarato il 2021 “Anno Internazionale della Frutta e della Verdura (AIFV)”. Da quanto si ricava dal sito web www.fao.org, la FAO è l’agenzia capofila nella promozione e nelle celebrazioni, in collaborazione con altre organizzazioni e agenzie del sistema delle Nazioni Unite.
Tra i principali obiettivi dell’International Year of Fruits and Vegetables 2021 (IYFV) vi è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica su come la frutta e la verdura contribuiscano a migliorare l’alimentazione, la diversità delle diete e la salute; su come incidano sulla società, sull’economia e sull’ambiente; e su come favoriscano lo sviluppo sostenibile. I fattori chiave della campagna promozionale AIFV infatti ruotano attorno le seguenti tematiche: innovazione tecnologica, sostenibilità e salute.
L’innovazione e il miglioramento delle tecnologie e delle infrastrutture, sono fondamentali per aumentare l’efficienza e la produttività delle catene di fornitura al fine di ridurre al massimo perdite e sprechi.
La sostenibilità economica sociale e ambientale delle catene de valore può contribuire ad aumentare la produzione e a migliorare la disponibilità, la salubrità, l’accessibilità economica e la parità di accesso alla frutta e alla verdura. Infine i vantaggi per la salute, essenziali per combattere la malnutrizione in tutte le sue forme e per la prevenzione generale delle malattie non trasmissibili. In piena Pandemia giova ricordare che il consumo di frutta e verdura contribuisce al rafforzamento del sistema immunitario.
La frutta e la verdura devono essere consumate in quantità adeguata tutti i giorni, all’interno di una dieta sana e diversificata. Infatti secondo l’organizzazione che fa capo alle Nazioni Unite, per avere effetti benefici sulla salute si dovrebbero consumare almeno cinque porzioni al giorno di frutta e verdura o, in alternativa, 400 gr complessivi, a partire dall’età di sei mesi e per tutta l’arco della propria esistenza. La frutta e la verdura contengono fibre dietetiche, vitamine e minerali (folato, vitamine A e C, potassio, ad esempio), e composti fitochimici benefici, che possono aiutare a ridurre i fattori di rischio per malattie non trasmissibili come sovrappeso/obesità, infiammazioni croniche, ipertensione e colesterolo alto.
In Italia si registra un calo dell’1% dei consumi di frutta e verdura nel 2020, con 6 milioni di tonnellate pari a 233 kg a famiglia. Questo, dopo un primo semestre positivo con punte di +3% dovuto alla prima ondata della pandemia. E’quanto emerge dall’Osservatorio di mercato di CSO Italy, su rilevazioni GFK. La frutta è il segmento che ha più sofferto, con volumi in calo del 3,5%, confermando il trend negativo degli ultimi due anni.
Tendenza positiva invece per la frutta secca per il 2020/2021, grazie a un generale aumento delle piantagioni: la produzione mondiale cresce del 15% per 5,3 milioni di tonnellate.